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Italia

Il popolo italiano è sempre più in crisi e neanche le ultime manovre al Governo di Renzi sono riusciti a sistemare granchè la situazione. Tantissime le famiglie italiane che non riescono ad arrivare a fine mese, addirittura molte neanche arrivano alla terza settimana.

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Privilegiando giustamente i beni primari che sostanzialmente sono la casa (che sia affitto o mutuo) e il cibo, sono tantissime le famiglie italiane che nel risparmiare a volte mettono anche a rischio la propria vita.

E’ questo, secondo gli ultimi controlli effettuati dal Governo, il caso di una famiglia italiana su quattro che ha deciso che la sicurezza non era motivo sufficiente per sborsare 50-60 euro necessarie per mettere in sicurezza le caldaie.

Una spesa ritenuta non importante, al punto da mettere da parte la sicurezza personale. Una spesa che anche se minima pesa nel bilancio domestico di una famiglia.

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Tutto ciò nonostante il controllo delle caldaie e il relativo libretto e certificazione siano obbligatori per legge.

caldaie certificazione obbligatoria per legge

Gli italiani sembrano proprio non avere paura del rischio di vedersi arrivare a casa i controlli e la possibilità di dover pagare una multa salata che va dai 500 ai 3mila euro. Multe anche per gli installatori e i manutentori che comunicano in maniera errata o incompleta l’esito del controllo per cui lo stato italiano ha previsto una sanzione che va dai mille ai 6mila euro.

In realtà il libretto d’impianto delle caldaie per gli impianti termici non è più solo obbligatorio per caldaie e sistemi di riscaldamento, ma anche per sistemi di climatizzazione (per grossi impianti tipici dei locali commerciali), impianti solari e così via.

Sono in forte aumento le famiglie che, pur avendo fino all’anno prima attaccato il bollino blù alla caldaia, al rinnovo si sono tirate indietro preferendo di mettere da parte questa spesa.

A dare l’allarme sono anche le diverse Unioni Artigiani regionali che, fatti due conti, hanno verificato un sorprendente calo. Già nel 2012 c’era stato un forte calo di adesioni e a suo tempo fu dichiarato “È la prima volta che succede – commenta Marco Accornero, segretario generale dell’Upa -. Evidentemente per colpa della crisi le famiglie hanno deciso di risparmiare anche sulla sicurezza”. Da allora sono sempre meno le famiglie che mettono in sicurezza le proprie caldaie e che preferiscono allinearsi a quanto è previsto per legge.

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Per calcolare la percentuale degli aderenti e quindi di chi ha effettivamente il bollino di certificazione delle caldaie è stato controllato l’inserimento nel Curit, il Catasto unico regionale per gli impianti termici da parte degli installatori iscritti all’Unione artigiani che è l’associazione più rappresentativa del settore con 4.700 operatori di cui 1.200 manutentori. Ed è proprio loro il compito e l’obbligo per legge di verificare il corretto funzionamento delle caldaie domestiche.

Anno su anno tuttavia si misura un caldo evidente e sempre più crescente frutto di una crisi persistente che ha portato la gente a mettere da parte anche un semplice bollino blù di una caldaia che tanto serve anche ai fini della sicurezza personale.

Un dato molto pericoloso se oltre all’aspetto sicurezza si considera anche quello legato al corretto funzionamento dell’impianto e e all’inquinamento.

Tra l’altro una non corretta gestione delle caldaie, con relativi controlli mancati, porta indirettamente anche ad un non corretto funzionamento delle stesse caldaie che immancabilmente incidono sui consumi di gas che risultato essere più alti, facendo lievitare nei mesi i costi nelle bollette: per tale motivo il non fare i controlli sulle caldaie porta ad un risparmio relativo.

Incidenza anche suill’inquinamento con l’aumento dell’emissioni, quindi lo smog e nel tempo le caldaie possono diventare pericolose. La manutenzione delle caldaie è fondamentale, non può essere messa in secondo piano.

Dati alla mano (in continuo calo) hanno portato all’intensificazione dei controlli da parte dei Comuni, con l’obbligo per quest’ultimi di effettuare una percentuale fissa di controlli sul numero degli impianti esistenti in base al numero di abitanti.

Pur essendoci state tantissime comunicazioni a riguardo sono ancora oggi tantissime le famiglie che non sanno probabilmente che fare controllare la caldaia da un tecnico specializzato che rilascia appunto il bollino blu è un obbligo di legge.

Considerando il rischio concreto di poter essere beccati e pagare multe salate, oltre a continuare a usare caldaie vecchie che sciupano tanto, il consiglio è quello oltre a fare il bollino che è obbligatorio per legge, di acquistare caldaie economiche online e a basso consumo. Un esempio sono le tantissime offerte di caldaie che è possibile visionare sul sito http://www.demshop.it/.

Altro consiglio è quello di acquistare caldaie a condensazione online che, se pur costano di più rispetto ad una caldaia tradizionale, consentono un bel risparmio sulle spese di riscaldamento perché ottimizza i consumi. Tutto questo grazie al fatto che le caldaie a condensazione permettono di recuperare e sfruttare anche il calore dei fumi prodotti dalla combustione (di metano, gpl o gasolio) e del vapore acqueo che i fumi contengono.

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Anche se i benefici economici nel tempo sono considerevoli è giusto sapere che per riuscire a recuperare in un tempo ragionevole il costo maggiore dell’acquisto di una caldaia a condensazione, in caso di appartamento piccolo e solo con radiatori, va bene anche usare una caldaia tradizionale, che costa meno.

 

Crisi, gli italiani risparmiano sulle caldaie e la sicurezza, 5.0 out of 5 based on 1 rating
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