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Alcuni pensano che sia un segno caratteristico, altri un piccolo difetto; alcuni pensano che sia una malattia, altri un semplice segno sulla pelle; ma sappiamo veramente cosa sono i nei e come si formano?

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Tutti gli esseri umani hanno dei nei sulla propria pelle. Possono essere presenti alla nascita o svilupparsi successivamente. Tendenzialmente hanno una forma tondeggiante e sono di colore marrone scuro, ma, da individuo a individuo, da neo a neo, cambiano sia in forma sia in tonalità.

In poche parole i nei sono dei tumori benigni dell’epidermide. In dettaglio il neo è un accumulo di melanociti, ossia cellule dell’epidermide che sintetizzano la melanina (pigmento che dona alla pelle e ai capelli il suo colore naturale). Sono formazioni benigne, e l’aumento in numero e in dimensione è un fenomeno naturale. Tuttavia è sempre opportuno tenerli sotto controllo, poiché una degenerazione dei melanociti può trasformare il tumore da benigno in maligno. In questo caso si parla di melanoma ed è opportuno asportarlo chirurgicamente.

Il controllo e la prevenzione in generale sui nei è fondamentale per il benessere della donna e dell’uomo: una gestione non corretta della propria salute, a partire dal fatto di sottovalutare i controlli dei nei, può portare ad una degenerazione di un tumore benigno in qualcosa di maligno al punto di arrivare a perdere la vita.

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Il melanoma si riconosce per la presenza di determinate caratteristiche: asimmetria (se immaginiamo di dividere in due parti il neo, queste, sovrapposte, non combaciano tra loro), bordi sfumati o frastagliati, colore marrone scuro, rossastro o addirittura nero, e diametro superiore a 5mm. A ciò si aggiunge il cambiamento in colore e forma nel tempo o il sanguinamento dopo una lieve sfregatura.

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In caso di neo sospetto si procede con degli esami di accertamento: dermoscopia o videodermoscopia. Sono degli esami rapidi ed indolore e consistono nel guardare il neo ingrandito per studiarne le caratteristiche e stabilire se è il caso di intervenire oppure no.

Se bisogna asportare il neo si deve subire un piccolo intervento: quello tradizionale (dove si effettua un’anestesia locale e alla fine dell’intervento verranno applicati punti di sutura e si deve tenere coperta la ferita per una settimana) o tramite il laser (il neo viene bruciato lasciando sulla pelle una piccola cicatrice simile a una bruciatura). Successivamente si procede con l’esame istologico con cui si può accertare la natura delle cellule del neo asportato.

Sapevate tutto ciò sui nei? Avete mai contato quanti ne avete? Avete mai tolto un neo?

Nei: cosa sono, perchè si formano, come riconoscere e asportare quelli cattivi, 5.0 out of 5 based on 2 ratings
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