South Shields – Inghilterra
Lesley Emerson, donna 59 enne originaria di South Shields, è morta a causa di un cancro all’intestino. Quando è morta i familiari, dal momento che la donna adorava mandare sms ad amici e parenti, hanno pensato bene di seppellire con lei nella tomba anche il suo adorato cellullare.
La filosofia di vita di Lesley era molto semplice: non voleva mai che qualcuno si sentisse solo, inondando di messaggi le persone che le stavano vicino.
Morta la donna allora i familiari per 3 anni hanno continuato a mandare sms alla donna per raccontarle tutte le novità, le proprie giornate e tanto altro.
Fin quì nullo di particolare se non fosse che un giorno, una delle nipoti di Lesley, si è vista recapitare un sms dalla nonna defunta in risposta ad uno suo messaggio: “Sto vegliando su di voi. Ce la farete a superare questo momento. Andrà tutto bene”.
La lettura di quel sms con mittente “Nan” (cosi la nipote aveva registrato il nome della nonna nel proprio cellulare) ha sconvolto tutta la famiglia incredula per quel messaggio.
Sheri la nipote non riusciva a crederci: “Mi sono sentita male quando l’ho letto. Ovviamente non ci aspettavamo una risposta ai messaggi che le abbiamo inviato. Per noi era un conforto, un modo per sentirla ancora vicina”.
Volendo capire meglio la situazione la famiglia ha cominciato ad indagare per capire cosa c’era dietro ad un tale gesto (anche perchè la nonna era ormai morta da 3 anni per un tumore).
“Quando abbiamo deciso di lasciare il cellulare dentro la bara abbiamo contattato l’operatore telefonico affinché non riassegnasse il numero”, ha raccontato Sheri.
Ma a quanto pare non è andata così, infatti verifiche successive hanno portato alla luce il fatto che il numero della donna era stato riassegnato ad un’altra persona, la quale, ricevendo centinaia di messaggi da sconosciuti, ha iniziato a pensare di essere vittima di uno scherzo e ha voluto unirsi al gioco.
La nuova proprietaria del numero, pensando di ricevere quegli sms per scherzo, non pensava che un suo sms di risposta potesse generare tanto caos.
“Non vado sulla tomba di mia madre perché mi fa stare male”, ha detto John Emerson, il figlio di Lesley Emerson. “Le inviavo dei messaggi e mi sembrava di averla ancora qui. La compagnia ci aveva assicurato che non avrebbero riassegnato il numero. Non ci posso credere che lo abbiano fatto”.
Forse a riguardo ci vorrebbe una legge dedicata per tutelare i numeri delle persone morte, i cui parenti magari hanno fatto richiesta esplicita di non assegnazione ad un’altra persona.