Se fate parte di quelle persone che prima di una pioggia, percepiscono l’odore di acqua in arrivo, non spaventatevi perché non siete dei veggenti. Captare un odore particolare quando l’ambiente ritorna a farsi umido, specialmente dopo un periodo secco, è normalissimo e spiegabile scientificamente.
La spiegazione a questo fenomeno olfattivo è da associare alla caduta delle prime gocce d’acqua che presentano un profumo dolciastro e pungente per via dell’ozono diffuso dai campi fertilizzati, dalle sostanze inquinanti nell’aria e da fonti naturali. Il tutto è comunque riconducibile alla chimica degli elementi e alle loro proprietà.
Le scariche elettriche che si manifestano durante un temporale, scindono le molecole di azoto e ossigeno presenti nell’atmosfera in singoli atomi, alcuni dei quali si combinano formando monossido di azoto e ozono, quest’ultimo responsabile dell’odore, d’altronde ozono deriva dal greco “òzein” , “mandare odore”.
La composizione di profumi che percepiamo non deriva solo da questo ozono ma partecipa anche l’ambiente che ci circonda con la dissipazione fisica di piccolissime particelle causata dall’impatto violento delle gocce d’acqua.
Se avete molta fortuna e vi trovate in mezzo a piante e natura, le vostre papille olfattive annuseranno profumo di vegetazione, ma se siete nelle vicinanze di una stalla, l’odore di letame giungerà ben presto al vostro naso, e potete immaginare l’effetto poco felice. Coloro che si trovano in città probabilmente percepiranno un odore di asfalto o cemento, poco piacevoli e salutari.
All’odore della pioggia è stato dato il nome scientifico “petricor”, terminologia definita da due scienziati australiani nel 1964 per descrivere la fragranza delle piante messa in circolo nell’aria, dopo un temporale.
Un profumo classico, e forse quello più piacevole che ogni pioggia ci lascia, è l’odore misto di terra, muffa, muschio e umidità, prodotto da vari tipi di microbi, e percepita molto facilmente dalle papille olfattive, sensibili al suo aroma.