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Isole di Aland – Finlandia

A molti metri di profondità al largo delle isole Aland in Finlandia, è stato ritrovato un relitto navale affondato nel Mar Baltico verso il 1840, dove all’interno vi era un carico di bottiglie di champagne intatte e ben conservate. Un gruppo di ricercatori ha deciso di studiarne il contenuto per un confronto con gli standard dei giorni di oggi.

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Il sapore risulta un pò diverso da quello che siamo abituati a bere negli eventi più importanti della nostra vita e i dati della particolare degustazione sono stati pubblicati su PNAS, permettendo così di capire le metodiche utilizzate nel passato per la lavorazione dell’uva e produzione di questa bevanda pregiata in tutto il mondo.

Questo piccolo tesoro ritrovato in fondo al mare consiste in 168 bottiglie di tre storiche case produttrici di champagne, Veuve Clicquot Ponsardin (VCP), Heidsieck (oggi Piper-Heidsieck) e Juglar (quest’ultima assorbita da Jacquesson & Fils nel 1829).

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Una partita di 11 bottiglie è stato messo all’asta e venduto per più di 150mila dollari. Alcuni professionisti del settore hanno descritto il sapore come piccante, probabilmente perché, nonostante i tappi fossero rimasti al loro posto, il riposo così lungo aveva provocato la perdita di gran parte dell’anidride carbonica e al posto delle famose bollicine si poteva quindi solo percepire un piccolo brulichio sulla lingua.

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I ricercatori, oltre ai dati ricavati dalla sensazione di esperti enologi, hanno effettuato analisi di laboratorio che hanno permesso di confrontare lo champagne ultracentenario con quello attualmente prodotto da Veuve Clicquot Ponsardin. Il risultato è stato che lo spumante ritrovato nel Mar Baltico contiene alte concentrazioni di ferro e rame, ha un basso contenuto alcolico rispetto ai prodotti di oggi e ha un gusto molto dolce.

Secondo le ricostruzioni storiche, il carico ultracentenario era destinato alle ricche famiglie della Germania, dove questo tipo di gusto era particolarmente apprezzato.

La buona conservazione di questo champagne secolare è dovuta al buio del fondale e alla bassa temperatura delle acque di quel mare. Queste condizioni ideali hanno incuriosito l’azienda Veuve Clicquot Ponsardin, che ha deciso di effettuare una ricerca interna inviando alcune delle sue bottiglie di nuova produzione proprio in fondo al Mar Baltico, nelle vicinanze del ritrovamento dello champagne ultracentenario. Chissà che questo esperimento non abbia involontariamente aperto le porte a nuove tecniche d’invecchiamento dello champagne e di vini.

Lo champagne più vecchio del mondo, 5.0 out of 5 based on 1 rating
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