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Chicago – Stati Uniti

Le notizie di cronaca ci parlano di molti casi di donne che vengono stuprate, con comportamenti indegli, da uomini senza scrupoli. Molte volte queste storie terminano in brutto modo, con la morte di queste povere donne che, anche se riescono ad uscire “indenne” dai propri violentatori, non riusciranno mai a riprendersi da una bruttissima esperienza come questa.

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Siamo a Chicago dove un uomo di 60 anni ha denunciato alla polizia una donna di 33 anni che, a suo dire, durante una permanenza nell’ospedale di Christ Medical Center di Chicago per essere sottoposto ad un intervento, sarebbe stato violentato.

L’uomo John Cantone ha raccontato che al momento della violenza sessuale subita dalla donna era sotto l’effetto di vari medicinali e in precarie condizioni di salute.

L’uomo accusa la donna, infermiera dell’ospedale, di avergli “offerto una notte di sesso non richiesta” e di averlo violentato in un momento in cui non era capace di intendere e di volere.

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La presunta molestatrice è Rachel Shaper e, come fatto notare anche dal New York Daily News, la denuncia è scattata il mese prima rispetto alla scadenza di 2 anni previsti per questo tipo di denunce: passato questo periodo le accuse vanno automaticamente in prescrizione.

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Nella denuncia viene anche messo sotto accusa la struttura ospedaliera che, a detta degli avvocati dell’uomo, ha come colpa il fatto di aver assunto personale che “non è in grado di tenere a bada i propri istinti sessuali”.

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La richiesta danni totale richiesta dall’uomo ammonta a 200 mila dollari, comprensivo di danni psicologici subiti.

Dalle prime verifiche effettuare sul caso è emerso in realtà che la donna, Shaper, è recitiva: infatti sono emersi altri casi in cui la donna si è “avvicinata” ad altri pazienti fino al punto di consumare e soddisfare le proprie voglie hot, con l’unica differenza che in tutti questi casi nessuno aveva mai pensato di denunciarla.

La donna già in passato era stata cacciata da un altro ospedale, l’Oak Lawn, proprio per aver avuto rapporti con un paziente. Proprio per questo gli avvocati dell’uomo mettono sotto accusa anche la struttura ospedaliera che doveva per forza essere a conoscenza della particolare indole dell’infermiera.

Per quanto riguarda i danni psicologici l’uomo afferma che da quel fattaccio non riesce più ad avere una vita sessuale con la moglie, al punto che si sarebbe deteriorata, proprio per le sue difficoltà.

La donna si difende tramite il suo legale: “è infermiera dal 2009 ed è sempre stata rispettosa dei suoi doveri”. Considerando che ci sono casi provati passati forse per la donna un tal comportamento è lecito e normale perchè rientra “nei suoi doveri”.

Infermiera 30enne violenta paziente 60enne, lui chiede 200 mila dollari di danni, 5.0 out of 5 based on 1 rating
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