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Farmville si mette in proprio: L’esodo dei contadini virtuali

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82 milioni di piccole fattorie. Magari solo per pochi minuti, per curiosità, o per capire meglio di cosa si trattasse, 82 milioni di utenti di Facebook hanno creato un proprio avatar tridimensionale con l’ intento di darsi all’ agricoltura di pixel. Un successo straordinario, imprevisto, che ha superato anche altri blasonati prodotti dello stesso creatore, Zynga.

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E che ora tenta il salto di qualità: uscire da Facebook e conquistare il mondo della rete.

Chi è Zynga – Non è un caso infatti che Zynga produca un profitto annuo di circa 150 milioni di dollari. Questa società, che dà lavoro a 250 persone, guadagna attraverso la vendita pubblicitaria, ma soprattutto da quel numero di giocatori che investe denaro reale per essere una spanna sopra gli altri giocatori. Un dollaro o due fanno la differenza tra un giocatore medio e un super-giocatore, e sono in molti che decidono di regalarsi una magione su Farmville, un’arma micidiale su Mafia o un qualsiasi altro accessorio negli altri giochi sviluppati da Zynga.

Come funziona – Per chi avesse resistito alla tentazione, Farmville è uno dei tanti giochini che possono far passare il tempo agli iscritti di Facebook. Si crea un alter ego tridimensionale che poi ha a disposizione un po’ di soldi virtuali per arare il terreno e seminarlo. La scelta del frutto o del vegetale è libera, ogni prodotto ha ovviamente un costo diverso, ma anche un tempo diverso di maturazione. Trascorso il tempo di maturazione il fattore deve procedere alla raccolta, prima che il prodotto marcisca sul terreno. In questo modo si obbligano gli utenti a visitare spesso il proprio appezzamento, che con il trascorrere delle settimane (e con i proventi della vendita dei prodotti del proprio orto) possono acquistare anche oggetti per abbellire il terreno.

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Perchè uscire da Facebook – Zynga non ha alcuna intenzione di abbandonare Facebook, o di voltare le spalle al social network. Un po’ come per Anshe Chung e Second Life il successo (economico) dell’uno è indissolubilmente legato al successo dell’altro. Ma allo stesso tempo gli investitori hanno bisogno di emanciparsi da Facebook, dalle sue regole sulla pubblicità e dai limiti della piattaforma. Migrare su un sito tutto loro significa autonomia di movimento, ma anche di sviluppo dell’applicazione senza dover a che fare con i frequenti rallentamenti e inibizioni che Facebook dà, per limiti tecnici della piattaforma stessa. Quindi, un successo consolidato può permettersi il lusso di “allargare i suoi confini”, senza però rischiare troppo. Il massimo per un imprenditore in un periodo di crisi.

Il Social Gaming – Il “social gaming”, ovvero tutte queste applicazioni come Farmville, rappresentano una novità piuttosto recente nel mercato. Fino agli ultimi anni, essere nel ramo dei videogiochi significava investire ingenti somme in macchine e staff (programmatori, grafici, musicisti, sceneggiatori e attori); il videogioco era sinonimo di ricerca all’avanguardia, che spingeva pc e console sempre di più al limite delle loro possibilità tecnica. Con l’iPhone, Facebook il gioco è tornato ad essere low-tech. Basta saper lavorare in flash per mettere in piedi un gioco dalle potenzialità immense. I profitti sono generalmente bassi, ma quando i moltiplicatori sono sei/sette zeri (come gli utenti di Farmville per esempio), i soldi iniziano ad essere tanti.

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