Nella vita quotidiana le persone sono curiose verso le novità, stimoli, situazioni che portano l’attenzione e spesso si dice che la curiosità è donna o femmina! Ma voi sapete il motivo perché si usa comunemente questa affermazione? Ci sono diverse teorie che appaiono più o meno credibili.
Una di queste si riferisce al carattere troppo parlante delle donne e al loro essere attive nella società e nelle relazioni con altre persone. Un’altra ipotesi sostiene che il detto si riferisca ad Eva, che sarebbe stata curiosa e tentata dal serpente a superare la diffidenza e a fidarsi anche del male, quindi una nota negativa, attribuita alla femminilità.
Altre affermazioni sull’argomento le ritroviamo nelle storie mitologiche, ma probabilmente la più famosa è quella narrata da Esiodo, del mito di Pandora, creata da Efesto, su comando di Zeus, che voleva così castigare il presuntuoso Prometeo per essersi impossessato del fuoco dal carro del Sole per donarlo agli uomini.
Il Dio greco mandò Pandora ad Epimeteo, fratello di Prometeo, che se ne innamorò e per mostrarle quanto l’amasse le diede in affidamento un vaso il cui fratello aveva imprigionato tutti i mali che potevano tormentare l’umanità. La donna non fu capace di fermare la propria curiosità ed aprì il vaso, riversando sulla Terra quei mali che ancora oggi addolorano gli uomini e le donne.
E’ pure vero che la curiosità è alla base della sapienza, e di questo peccato ne avrebbero beneficiato per centinaia di anni molti uomini, scienziati e ricercatori, quindi possiamo assolutamente affermare che la credenza riguardo la curiosità, caratteristica tipicamente femminile, è un’affermazione ampiamente diffusa ma non veritiera.