Il bagnomaria è un sistema per riscaldare, cuocere o distillare indirettamente, con lo scopo di avere un maggior controllo sul grado di cottura di alcuni composti
che altrimenti patirebbero degli sbalzi di calore violento causandone l’andata a male del prodotto.
Il tutto viene effettuato all’interno di un recipiente con acqua scaldata in cui immergere il cibo.
Il calore manterrà ad ebollizione l’acqua e questa rilascerà lentamente calore al composto, in modo delicato e ben controllabile.
L’idea di scaldare o cuocere a bagnomaria avrebbe origini bibliche. Sembra infatti che ad usare per prima questo processo sarebbe stata Myriam (“Maria” in egiziano), vissuta in Egitto trenta secoli fa, la sorella di Mosè e Aronne.
Dal nome dell’ideatriche, depositaria dell’arte magica e alchimistica del popolo ebraico, fu quindi tirato fuori il concetto di “cuocere o scaldare a bagnomaria”.
In realtà si dice che Maria la Giudea abbia sperimentato questo metodo del bagno in acqua (Balneum Mariae in latíno medievale) per imitare le condizioni naturali e riscaldare lentamente miscele di varie sostanze (elisir) e produrre in questo modo oro o altri metalli preziosi.
A dover di cronaca storica questo particolare modo di cucinare prese in un primo momento il nome di kaminos Marias, quindi balneum Mariae e infine “bagnomaria”.
Perchè si dice cuocere a bagnomaria?,
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