Londra – Inghilterra
Celle fotovoltaiche realizzate con i gamberetti può sembrare uno scherzo, ma in realtà si tratta di una ricerca scientifica realizzata da un gruppo di studiosi della School of Engineering and Materials Science, facoltà legata alla Queen Mary University of London.
I dati usciti fuori da questo studio sono stati pubblicati sulla rivista Angewandte Chemie e riguarda la fisica quantistica e la possibilità di generare energia elettrica dalla luce solare sfruttando le biomasse.
La realizzazione di pannelli fotovoltaici da materiale organico rappresenta una porzione di ricerca globale abbastanza sviluppata, ma che fino ad adesso non ha portato grandi risultati, sia in termini di spesa economica che di resa. I ricercatori della Queen Mary, invece, sono convinti di aver fatto enormi passi su questo campo, utilizzando i polisaccaridi chitina e chitosano, contenuti in abbondanza nell’esoscheletro di gamberi e crostacei, per realizzare delle nanostrutture che vengono poi impiegate nei moduli fotovoltaici.
Attraverso una reazione che prende il nome di “carbonizzazione idrotermale”, che riproduce il naturale processo di formazione del carbone, i ricercatori hanno formato dei punti quantici di carbonio con cui hanno poi ricoperto una fitta rete di nanotubi. Questo metodo ha consentito di modellare una cella fotovoltaica e renderla efficiente e perfettamente funzionante, capace di trasformare la luce solare in energia elettrica.
I punti quantici di carbonio sono strutture cristalline di atomi, di dimensione dai 2 ai 10 nanometri di diametro, che hanno molte proprietà interessanti, spiegabile dalla fisica quantistica e non da quella classica. Conosciuti anche con la denominazione di atomi artificiali, il loro utilizzo nella realizzazione a basso costo di moduli fotovoltaici è in continuo sviluppo.
Secondo Joe Briscoe, uno dei ricercatori che hanno effettuato lo studio, i gusci dei gamberetti potrebbero essere un buon modo per creare in modo semplice e veloce delle celle fotovoltaiche, sfruttando prodotti sempre disponibili e sostenibili.
Oggi le ricerche si concentrano sull’efficienza energetica della nanotecnologia, vero perno per riuscire a realizzare dei piccoli e comodi moduli solari, necessari per ricaricare per esempio i dispositivi mobile che le persone portano con giornalmente.
Celle fotovoltaiche a base di gamberetti,
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