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Perchè non gli fai ascoltare un pò di musica?

Ogni mamma sa che il proprio bambino ascolta e risponde agli stimoli che riceve dall’esterno. Argomento su cui tutti gli specialisti sono d’accordo è la sensibilità del feto agli stimoli che la mamma gli invia. Durante la gravidanza il vostro bambino riesce a percepire piacere, relax, nervosismo, tensione. Se voi siete rilassate lo è anche lui.

La musica è considerata il miglior ansiolitico cui si può far ricorso durante la gravidanza. Attraverso le terapie vibratorie e la musicoterapica si agisce direttamente sul bambino, stimolandone la sensibilità.

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Alcune ricerche rivelano che l’influenza della musica è fondamentale nei “pre-neonati”, specialmente quella sinfonica. Tutti gli specialisti si dichiarano concordi nell’affermare che i bambini stimolati con la musica durante la vita intrauterina hanno una predisposizione maggiore all’apprendimento.

Si consiglia di offrire al feto una musica sinfonica, preferibilmente quella classica per la vastità delle frequenze che offre. I diversi metodi di comunicazione fonoaudiologica che si insegnano nei centri di tutta Europa, si basano su questa terapia. Uno dei metodi più noti è il “First-Start”. Non si rivolge alla madre, ma direttamente al bambino attraverso una cintura, che appoggiata sulla pancia della mamma trasmette suoni con ritmi simili al battito del cuore e le dolci melodie di Mozart.

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Tuttavia se non avete tempo, a denaro per frequentare questi corsi specializzati, potreste rendere la vostra casa una vera orchestra sinfonica. Scegliete i pezzi che preferite, e registrateli su un nastro.

Cercate di concedervi una mezz’ora di relax,seduta comodamente su una poltrona, cullandovi con la musica che avete scelto, pensando unicamente al vostro bambino. Se potete, ripetete questo esperimento almeno tre volte al giorno, magari durante le faccende di casa. Sicuramente il vostro umore troverà giovamento da questa piacevole esperienza, e il vostro bambino percepirà la vostra tranquillità e si sentirà più sereno, al sicuro nel vostro grembo.

La musicoterapica potrebbe essere un’arma infallibile per far addormentare il vostro bambino, o semplicemente per farlo divertire.

Come scegliere il corso prenatale

Prima di scegliere il corso che fa al caso vostro, informatevi sul “migliore” corso prenatale presente nella vostra zona. Non fermatevi al primo corso che vi capita sotto mano, far nascer un figlio è qualcosa di troppo grande per “accontentarsi”.

Usate i migliori criteri di scelta!

Il compito delle insegnanti di questi corsi sarà agevolato dal vostro atteggiamento critico e informato; un’insegnante degna di quest’appellativo impara a sua volta dagli studenti e personalizza il corso in base a ciascuno di essi.

Molto importante è non considerare valido un corso solo perché chi lo ha frequentato ha poi avuto un parto tranquillo. Se subirete un parto cesareo questo non vuol dire che non siete state incapaci di usare le tecniche imparate.

Nessuno vi chiede di essere la più brava e di partorire in due ore. Ciò che invece dovete fare è imparare ad affrontare adeguatamente il parto. La nascita è un’esperienza diversa per ogni donna.

Quando vi informerete sui corsi, chiedete a vostre conoscenti se le tecniche apprese durante il corso prenatale l’hanno aiutata durante il travaglio.

Un buon corso procede gradualmente, non dovete avere la sensazione di sapere già tutto alla terza o quarta lezione. Requisito indispensabile per un buon corso, è la presenza di insegnanti che diano il tempo agli studenti di apprendere, di fare domande e di mettere in pratica gli esercizi e non fermarsi solo ad un livello teorico.

Il corso dovrà comprendere gli esercizi di respirazione e rilassamento che vi saranno d’aiuto durante il parto. Imparerete a sentire e controllare tutti i muscoli del corpo per essere in grado di distenderli a comando, soprattutto quando siete in tensione.Dovete imparare i vari livelli e ritmi di respiro per i diversi momenti del travaglio. Capirete che un buon corso per definirsi tale, deve fornire spiegazioni abbondanti e aiutare le sue allieve a mettere in pratica ciò che hanno appreso. Un’insegnante efficiente spiega con dovizia di particolari che cos’è il parto.

Avete il diritto di capire cosa sta succedendo nel vostro corpo. Il dibattito deve essere un vero e proprio scambio di opinioni, senza sottovalutare le preoccupazioni che le domande implicano.Molto dipende dalla personalità dell’insegnante; non è il metodo ad essere ottimo o scadente, bensì le qualità di chi lo espone, e il rapporto che si instaura tra insegnante e studenti.

Lo scopo di un corso non è di evitare le contrazioni, ma di adeguarsi ad esse e rispondervi attivamente con un pieno controllo di se.
Si dovrebbero tenere corsi anche per i padri, che dovrebbero assistere le mogli durante la gravidanza, infondendo loro forza e serenità. Inoltre indispensabile è un corso che prepari i padri alla meravigliosa esperienza della paternità.

Informatevi tempestivamente sui corsi da seguire, cercate di conoscere prima l’insegnante che vi assisterà, e che infonderà in voi maggior fiducia per affrontare con serenità il parto, un’esperienza positiva, non una prova paurosa.

Prevenire la cistite con fantasia

La cistite è un’infiammazione delle vie urinarie e si manifesta con la necessità di urinare spesso, accompagnato a volte da bruciore mentre si urina.

Le cause dell’infiammazione possono essere diverse, ma essa compare spesso in gravidanza perché il transito intestinale si modifica per permettere un migliore assorbimento delle sostanze nutritive. In questo modo aumenta la probabilità che i batteri (in genere l’imputato è l’Escherichia Coli) presenti nelle feci passino nella vescica causando l’infiammazione.

Detto questo, la prevenzione si gioca su due aspetti: bisogna mantenere un buon transito intestinale mangiando cibi ricchi di fibre, e favorire la diuresi perché l’urina non rimanga a lungo in vescica: bisogna assumere molti liquidi per evitare che i batteri abbiano il tempo di moltiplicarsi nella vescica e poi aggrapparsi alle sue pareti, infiammandole.

Soprattutto se avete avuto già sofferto di cistite, la prevenzione per voi è importantissima ma ricordate che in gravidanza è buona norma eseguire regolarmente un esame delle urine (1-2 mesi). L’urinocoltura permette di controllare la presenza di batteri nelle urine e, se ce ne fossero, l’antibiogramma indica al medico quale antibiotico prescrivervi. Se avete contratto l’infezione, il vostro medico saprà trovare il medicinale adatto per curare la cistite senza danneggiare il feto.

Bere Bere Bere

Abbiamo detto che bisogna mangiare cibi ricchi di fibre, e vi presenteremo presto delle gustose ricette che assolveranno a questo scopo. Ci occupiamo ora di suggerirvi come assumere liquidi nel modo più gustoso e variopinto possibile. In genere si consiglia si bere 1,5-2 litri di liquidi al giorno, da assumere in piccole dosi durante il corso della giornata, perché, se vi è capitato di bere anche 1 litro d’acqua in una volta sola, vi sarete sicuramente sentiti degli otri strabordanti.

Qui di seguito, come nella sezione delle ricette, che stiamo attualmente approfondendo, troverete qualche consiglio su cosa bere e qualche ricetta per arrivare con fantasia e varietà ai 2 litri quotidiani senza sentire ‘il peso della bottiglia’.

Frutta: succhi e frullati

Tanto per cominciare, potete sfiziarvi con tutti i succhi di frutta, variegati e colorati. Molto utile è il succo di mirtillo per la sua naturale funzione disinfiammante. Cercate invece di evitare gli alimenti acidificanti come agrumi e pomodori. Efficaci e appaganti sono i frullati, in modo particolare il frullato di ananas che ha proprietà diuretiche.

Tisane

Chiedete al vostro erborista una tisana diuretica che potete prepararvi ogni tanto in modo da variare giorno per giorno ‘i liquidi’ che dovete assumere. Con un po’ di colore e di varietà, tutto vi sembrerà più appagante e non vi sentirete forzate a finire una bottiglia di acqua minerale.

Brodo di verdure

Per preparare un brodo di verdure vi servono 50-60 minuti,
700 gr di zucchine,
350 di carote
500 gr di cipolle bianche,
2 rametti di prezzemolo,
3 litri di acqua minerale.

Lavate accuratamente le zucchine sotto acqua corrente, poi taglitele a pezzettini. Lavate e raschiate le carote con un pelapatate e spuntatele. Spellate le cipolle, lavatele e tagliatele a pezzetti. Lavate il prezzemolo, asciugatelo delicatamente, poi tritate finemente le foglioline con una mezzaluna e conservatene una parte per la decorazione finale.

Mettete le verdure in una pentola capiente, portate lentamente a bollore, fate bollire a fuoco lento per 40 minuti. Spegnete e fate riposare 10 minuti. Scolate le verdure e dividete in due ciotole, spolverizzate con il prezzemolo rimasto.

La presenza del partner durante il travaglio

La figura paterna in Italia non è stata tradizionalmente presente al momento della nascita.

Ancora oggi, in molti ospedali, l’amministrazione e i medici sono poco propensi a lasciare entrare in sala parto il partner per motivi di sterilità dell’ambiente. Attualmente, tuttavia, leggi speciali cominciano a permetter l’ingresso dell’uomo in sala parto.

Chiunque assista una persona durante le lunghe fasi del parto deve sapersi rilassare, poiché la minima tensione potrà essere percepita dalla partoriente.Toccate la vostra compagna senza fretta, poggiando una mano rilassata sul suo corpo e quando la togliete fatelo lentamente, se la massaggiate fatelo con la massima dolcezza. Quando l’aiutate a concentrarsi sul suo corpo durante le contrazioni, non allentate mai la tensione mettendovi a chiacchierare.

Quando il travaglio è ben avviato la vostra attenzione si deve focalizzare su di lei e ad ogni contrazione le deve arrivare il vostro segno d’incoraggiamento. Ciò le sarà di particolare aiuto alla fine della prima fase, quando il collo dell’utero è quasi totalmente dilatato. Ogni frase o commento che fate deve essere positivo. Evitate osservazioni come: ” Sei poco rilassata “, invece indicatele come rilassarsi.

Quando le contrazioni arriveranno all’apice del dolore le sarà d’aiuto la vostra approvazione su come sta affrontando la situazione, ed inoltre una mano sulla spalla la conforterà tantissimo.

Tra una contrazione e l’altra, massaggiatela con dolcezza, sarà la partoriente stessa che vi suggerirà come aiutarla. Durante il travaglio la partoriente perde la cognizione del tempo e dello spazio, non si rende conto di come procede il travaglio, cercata di rassicurarla mettendo in rilievo i progressi che fa, rendendola partecipe di ciò che accade. Nella seconda fase, spiegatele che quel sentimento bruciante che avverte in gola è il segno che il bambino sta per nascere.

Fate molta attenzione alla vostra espressione, ai gesti che fate. Se soffre di mal di schiena le sarà di conforto una pressione, o un massaggio sopra l’osso sacro o a fianco di questo. Respirate con lei durante le contrazioni difficili. Per alleviare le sue fatiche, tra una contrazione e l’altra cercate di intrattenere un minimo di conversazione, badando di usare parole semplici, ritmiche, ripetitive.

Nel momento più delicato del parto, quando ormai il collo dell’utero ha raggiunto i 6 o 7 cm di dilatazione, aiutatela a cambiare posizione, rinfrescatele la faccia con un po’ di acqua fresca. Il vostro aiuto sostituisce qualsiasi calmante.

Dovrete prestare molta attenzione a non incoraggiarla ad autocommiserarsi, evitate frasi del genere: “Poverina come soffri”, questo indebolirà la sua resistenza. Se dovesse capitare che il parto si blocchi per un po’, badate bene a non farla riposare coricata nel letto, è preferibile la posizione sul fianco per favorire la circolazione.

Tra gli 8 e i 10 cm di dilatazione la donna si sentirà persa e travolta dalle contrazioni senza sosta. Guardatela negli occhi e respirate insieme a lei.
Quando la testa del bambino comincerà a vedersi incoraggiate la vostra compagna a toccarla con la mano, usate uno specchio per fariela vedere. Il potere di suggestione delle vostre parole e attenzioni è importantissimo, usatelo bene, dividete con lei il viaggio verso questa esperienza cosi affascinante, non lasciatela mai sola!

Nuovo equilibrio e posizione del corpo

Sono due le modificazioni fisiologiche che durante la gravidanza influiscono sulla posizione del corpo. La prima è dovuta agli effetti del progesterone. Questo ormone agisce sui legamenti.

Questi solitamente sono formati da un tessuto saldo e non elastico, mentre durante la gravidanza diventano molli e si allungano, rendendo le articolazioni mobili, come il ginocchio, instabili e quelle fisse caratterizzate da segni di separazione e spostamento.

Il secondo fattore che si verifica nella futura madre è lo spostamento del centro di gravità. L’utero dilatandosi in avanti e verso l’alto provoca uno spostamento del centro di gravità, e una conseguente instabilità nell’equilibrio del corpo. Mantenere quotidianamente una buona posizione è più importante di tutta la ginnastica che potrete fare, dovete cercare di economizzare lo sforzo per ogni muscolo e utilizzare solo quelli necessari a compiere il lavoro.

Come stare in piedi
Per mantenere una posizione corretta, dovete appoggiare la schiena al muro con i talloni abbastanza lontani da consentire alle natiche e alle spalle di toccarlo.
Premete contro il muro con i reni, sentite le natiche spostarsi e i muscoli della pancia tendersi per raddrizzare la spina dorsale. Attenzione a non irrigidire le spalle, tenetele sempre abbassate. Cercate di tirare in su la testa e allungate la nuca, rilassate la mascella. Ora fate due passi allontanandovi dal muro, lasciate che i vostri muscoli si rilassino e tornino allo stato normale.

Come camminare
Camminare è preferibile allo stare in piedi, ed inoltre è l’esercizio più sano e completo che ci sia. Se dovete stare in piedi, ferme, abituatevi ad esercitare i piedi anche solo contraendo le dita e rilassandole, appoggiandovi sui talloni su e giù, e spostando il peso da una gamba all’altra.
E’ importante muoversi per mantenere una buona circolazione del sangue.

Come stare sedute
Sedetevi sulla sedia e appoggiate la schiena, se necessario mettete un piccolo cuscino dietro i reni.
Nelle ultime settimane di gravidanza avrete bisogno di un supporto più consistente.
Se dovete scrivere o batter a macchina, anche per poco tempo, appoggiate ogni tanto la testa sul tavolo e stirate la nuca.

Come piegarsi e come rialzarsi
Usate le gambe, non la schiena se vi dovete piegare. Piegate le ginocchia e avvicinatevi al peso da alzare.Inginocchiatevi o accovacciatevi quando dovete lavorare per terra, pulire il bagno o rifare un letto più basso. Per lavare o lucidare il pavimento, vi conviene mettervi a quattro zampe. Così facendo si elimina il peso dalla schiena ed è sorprendentemente confortevole, specialmente se avete mal di schiena.

Come stendervi e rialzarvi
La posizione sul fianco o a tre quarti è spesso la più confortevole quando siete a letto. Se vi aiuta mettete un cuscino sotto il ginocchio che resta più alto.Lasciate spazio tra le gambe, evitate di avere la schiena incurvata quando siete stese, come succede quando il vostro materasso è troppo morbido.
Quando vi dovete rialzare, giratevi prima sul fianco, con un movimento rotatorio delle spalle, poi appoggiandovi sul braccio piegate le ginocchia, e contraendo i glutei mettetevi a sedere, in questo modo eviterete di usare i muscoli addominali.

L’importanza del rilassamento in gravidanza

Il rilassamento è fondamentale per il travaglio.Man mano che contraete i muscoli per reagire al dolore ,vi sentirete sempre più spossate.
L’inutile tensione dei muscoli vi farà sprecare energie e più sarete esauste e più avvertirete il dolore e meno sarete in grado di controllare il vostro corpo.

Rilassarsi non significa sprecare tempo!

Uno stato grave di tensione che duri a lungo, alterando l’equilibrio chimico del corpo, può ridurre l’apporto di ossigeno al bambino. Il battito cardiaco, il respiro e un normale coordinamento del sistema digestivo, possono essere disturbati da una situazione di tensione acuta, allo stesso modo stress e ansia possono rallentare il processo della nascita e renderlo più difficile.

Per scoprire la vostra abilità nel rilassarvi, dovete essere capaci di concentrarvi stando ferme e godendo questo momento di quiete del corpo e della mente. Stendetevi sulla schiena, sostenute da più cuscini, o sedetevi su una sedia confortevole con i cuscini dietro la schiena e la nuca.
Se volete, potete anche provare a mettere un cuscino sotto le braccia e le cosce.

Il rilassamento mediante contatto e pressione della mano
Si tratta di un metodo molto piacevole; il vostro compagno (o una persona cara) manda, imponendo le mani, un messaggio che vi dice: “rilassati qui”. Come prima cosa scegliete una posizione confortevole, un lungo respiro con la bocca e rilassatevi. Poi contraete i muscoli nelle varie parti del corpo per individuare dove si è accumulata la tensione. Il vostro compagno dovrà posare la mano sulla parte in tensione. Se la mano poggia sulla pelle nuda cospargete un po’ di talco per evitare il prurito. Il vostro partner dovrà toccarvi in modo affettuoso, non energico.

Il rilassamento a guisa di marionetta
Non sempre c’è qualcuno disposto ad aiutarvi a rilassarvi; provate quindi a farlo da sole.

Coricatevi nella posizione abituale del sonno, mettetevi comoda, ben sostenuta da cuscini, e respirate profondamente. Immaginate dei fili attaccati alle vostre articolazioni, al gomito per esempio, che pian piano vengono tirati sollevando il braccio.Muovete il gomito poco a poco e poi fatelo ricadere.

Ora immaginate un’angolazione del filo diversa,e muovetevi verso un ‘altra direzione.Ricordate che la mano deve pendere molle dal filo ,la spalla non deve alzarsi.Solo il gomito si muove (come una marionetta). Fate gli stessi movimenti anche con l’altro gomito.

E’ molto importante concentrarsi sul filo che tira piuttosto che sul muscolo che si contrae. Immaginate ancora un filo fissato sulla testa e un secondo sulla nuca. Prima tirate uno ,poi l’altro ,e in fine li mollate uno dopo l’altro.

Mentre fate questi movimenti dovete essere consapevoli che state lavorando con il vostro corpo.

Gravidanza, le cure e il benessere

Durante la gravidanza vi portate dentro il vostro sistema di riscaldamento centrale. Indossate abiti meno pesanti, e quando fa caldo vi sentirete meglio con vestiti e camicie di cotone piuttosto che con tessuti sintetici. Molte donne incinte soffrono di vene varicose alle gambe, al retto e alla vagina.

Non portate stivali stretti ,e se indossate il busto state attente che non ostacoli la circolazione nel basso ventre. I jeans non devono essere aderenti al corpo.

Le scarpe dovrebbero permettere al piede di avere la propria forma naturale ,ed essere basse.Negli ultimi mesi di gravidanza si potrà allargare ,e potrete avere bisogno di scarpe più grandi. A lungo andare vi sembrerà sempre più difficile allacciare le scarpe, indossate sandali da infilare o zoccoli a scarpe con l’allacciatura elaborata.

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Il reggipetto essere adeguato al seno. Dovrà sorreggere il seno che nelle ultime settimane diventerà più pesante. Se un seno pesante non viene sostenuto si possono formare delle smagliature.

A molte donne la gravidanza giova più di una cura di bellezza:la pelle è più splendente, gli occhi sono lucidi e i capelli sono in migliori condizioni. Ma in alcune donne compaiono sgradevoli macchie scure sulla faccia (pigmentazione). Sono provocate dall’alto tasso ormonale e qualche volta dall’uso della pillola. Peggiorano con l’esposizione al sole .Solitamente le macchie scompaiono dopo la gravidanza.Anche altre parti del vostro corpo già pigmentate diventeranno più scure,per esempio i capezzoli e le labbra vulvari.Questo fenomeno è più evidente nelle donne brune.

Le smagliature possono comparire sulla pancia,i fianchi e il seno. Sono provocati da cedimenti sottocutanei della pelle. Non spariscono mai completamente. Molte donne usano una crema grassa o un olio per nutrire la pelle (meglio di molte creme costose). La presenza di molte smagliature sulla pelle ,specialmente quando aspettate due gemelli, è dovuta alla pressione sugli strati cutanei sottostanti che nessuna crema può raggiungere dall’esterno. Un massaggio alla pancia vi farà bene e vi rilasserà.

Il rischio di perdere i denti non aumenta a causa della gravidanza,anche se il bambino ha bisogno di calcio per rafforzare la sua futura dentizione. Tuttavia, poiché le gengive ,come gli altri tessuti del corpo, sono rese più morbide e spugnose dagli ormoni messi in circolo,sono maggiormente soggette ad infezioni. La miglior difesa contro questo pericolo è costituita da un’adeguata alimentazione, e un’accurata igiene orale.
Non sottovalutate il pericolo della carie che aumenta durante il puerperio.

Qualsiasi sport praticato correttamente vi gioverà durante la gravidanza. Man mano che la gravidanza procede vi accorgerete che il vostro equilibrio cambia ,il centro di gravità si concentra nell’addome. Il nuoto è un ottimo esercizio,e anche il ballo se non vi trovate in locali dall’aria viziata. Lo sport più consigliabile rimane sempre il podismo. Camminate , specialmente dopo i pasti, vi aiuterà a digerire . Fate molte passeggiate ,ma evitate accuratamente di stancarvi.

Viaggiare durante la gravidanza non presenta pericoli,ma la stanchezza che ne può derivare può essere rischiosa. Non state sedute immobili in macchina ,treno o aereo per più di due ore ,riduce la circolazione del sangue nella zona pelvica.

Ricordatevi anche di svuotare la vescica regolarmente poiché nel vostro stato è facile contrarre infezioni. Viaggiare in aereo può essere rischioso se soffrite di pressione bassa ,o se avete avuto minacce di aborto nella prima parte della gravidanza; un cambiamento brusco di altitudine potrebbe provocare il travaglio. L’automobile non è assolutamente pericolosa se non vi stanca troppo e se non soffrite di capogiri. Se la leva del cambio è un po’ dura ,il solo sforzo di cambiare marcia può esservi nocivo,è quindi preferibile un’auto con il cambio automatico.

Nei primi e ultimi tre mesi di gravidanza vi sentirete molto più stanche del solito,e sarà auspicabile riposare il più possibile piuttosto che lottare contro la stanchezza. Verso la fine della gravidanza ci saranno parecchie ragioni per non riuscire a dormire. Qualche volta l’insonnia nasce dalle paure che preoccupano la mamma , che nel buio si ingigantiscono.

Non trascurate i rimedi tradizionali contro l’insonnia,come il latte bollente dopo un bel bagno caldo prima di coricarvi. La tranquillità e il silenzio della notte fonda vi danno una buona possibilità di rilassarvi e di respirare. Fate in modo che il vostro respiro sia profondo e arrivi giù fino al bambino accoccolato nel vostro grembo. Distendetevi e godete gli attimi d’intimità con il vostro piccolino.

Problemi comuni durante la gravidanza

La crescita del bambino mette in crisi il vostro organismo, e i mutamenti sono vari e sconcertanti.

Le vene varicose

Durante la gravidanza le valvole che regolano il ritmo del sangue al cuore tramite le vene possono allentarsi e non essere più in grado di pompare l’aumentato volume di sangue nelle gambe.Evitate le posizioni che possono favorire il ristagno del sangue nelle gambe:non sedete con le gambe incrociate o con le cosce che premono il bordo della sedia. Se portate le calze elastiche ,scegliete dei collant che sostengono le gambe parzialmente o totalmente e infilateli prima di alzarvi al mattino.

Vene varicose vaginali

Anche nella vagina si formano delle vene varicose.Avvolgete del ghiaccio tritato in un fazzoletto,legatelo e fatene un impacco sulle parti più doloranti.Poiché non potete di certo andare in giro così ,appena potete stendetevi un attimo in modo da evitare che l’intero peso dell’utero poggi sulle vene gonfie.

Emorroidi

Sono vene varicose del retto e sono provocate dalla stitichezza.Se ne soffrite evitate di sforzarvi quando andate al gabinetto. Curatele immediatamente perché quando fuoriescono dall’ano diventano molto dolorose.

Stitichezza

Può essere provocata dalla presenza di determinati ormoni che fanno rilassare l’intestino rendendolo pigro.Assicuratevi che la vostra alimentazione sia ricca di fibre ,frutta ,verdura, e bevete molta acqua.Una bella passeggiata quotidiana vi potrebbe essere di aiuto.

E’ normale che durante la gravidanza si senta spesso lo stimolo di urinare.Questo fenomeno aumenterà verso la fine della gravidanza , quando il bambino premerà maggiormente sul bacino.

Cistite

La pressione e la congestione dei vasi sanguigni nella zona pelvica espongono al rischio di infezioni delle vie urinarie.Se provate un senso di bruciore quando urinate,ciò significa di solito che soffrite di cistite.Contattate immediatamente il vostro medico curante.Indossate mutande di cotone ed evitate gli indumenti che stringono all’inguine.

Pielite

Se avete la febbre e mal di reni o se avvertite una sensazione di dolore quando li premete ,è probabile che soffriate di un’infezione renale chiamata pielite.Fatevi subito visitare dal vostro medico di fiducia.Con una giusta cura il dolore scomparirà nel giro di 2-3 settimane.

Vaginite

E’ normale che durante la gravidanza le perdite bianche aumentino,ma se accompagnate da prurito,bruciore e la vagina diventa rossa e dolorante ,probabilmente si tratta di una vaginite. Una buona dieta a base di fibre ,frutta e verdure ,e farmaci antimicosi vi risolveranno il problema in pochi giorni.

Vomito

Nausea e vomito sono comuni nei primi tre mesi di gravidanza ,ma alcune donne continuano a lungo anche dopo.Solitamente a provocare il vomito è un eccessivo carico di stress. Come nel caso delle persone depresse, anche una donna incinta che vomita in continuazione ha bisogno di distrarsi e di non essere costretta a subire i soliti rapporti fin quando non è in grado di affrontare emotivamente la sua nuova situazione .Quando la gravidanza sarà consolidata, potrà ritrovare se stessa e riaffrontare la quotidianità con fiducia e serenità.

La sensibilità del seno

E’ normale nelle prime settimane della gravidanza, ma può essere molto dolorosa per certe donne, tanto da aver paura di un semplice strofinio.Anche il solo aumento del seno potrebbe dare fastidio, per questo è conveniente utilizzare un ” buon reggiseno”.

Il capezzolo rientrato

Alcune donne hanno uno o tutti e due i capezzoli rientrati,simili ad una fossetta. Potrebbe risultare difficile far attaccare il bambino al seno,tuttavia a volte basta premere lievemente sui capezzoli per fare in modo che riprendano la loro forma consueta.

La sinusite

La mucosa che riveste le narici e i seni frontali si gonfia a causa degli ormoni in circolo durante la gravidanza .Per questo motivo sembra che alcune donne abbiano il raffreddore per mesi.I sintomi solitamente spariscono subito dopo il parto,o entro i primi tempi.

Emorragie dal naso si verificano spesso durante la gravidanza,da collegarsi all’elevato tasso di ormoni e alla congestione.Evitate di soffiarvi il naso con forza.

Perdite di sangue all’inizio della gravidanza

Nei primi tempi una perdita di sangue può significare che il livello degli ormoni non è abbastanza grande per evitare il flusso sanguigno.Le perdite vanno interpretate come un messaggio del vostro corpo,come una richiesta di riposo.

Perdite di sangue a gravidanza inoltrata possono significare che si avvicina il momento del travaglio.Quando la nascita è prevista entro il mese ,e la perdita sembra l’inizio di una mestruazione ,un grumo mucoso macchiato di sangue,accettatala come un segno che il vostro corpo si prepara al travaglio entra una settimana (anche meno).

Distacco della placenta

La perdita di sangue può essere determinata anche dal distacco di una piccola parte di placenta dalla parte superiore dell’utero.Rivolgetevi al vostro medico curante e concedetevi un po’ di riposo.

Lo zucchero nelle urine

A volte si può riscontrare nelle urine una quantità spropositata di zucchero,ciò significa che vi è una certa tendenza al diabete.Quando siete incinte,la quantità di sangue che circola aumenta ,e aumenta automaticamente la percentuale di zucchero di cui dovranno occuparsi i reni.Potete rimediare ,se si tratta di una fase iniziale, con una dieta priva di zuccheri.Se vi viene il diabete durante la gravidanza ,dovrete controbilanciarlo con la somministrazione di insulina,ma è probabile che scompaia dopo il parto.

L’ anemia

Le donne anemiche si sentono sempre molto stanche,soffrono a volte di capogiro e manca loro il fiato.E’ soggetta all’anemia chi ha vomitato molto durante la gravidanza,o chi è al secondo figlio in tre anni ,chi si alimenta in modo inadeguato,chi aspetta dei gemelli.Il feto risente dello scarso apporto di ossigeno attraverso il sangue della madre e la placenta,e spesso ne risulta un parto prematuro.

Il mal di testa

Non dovrebbe aumentare durante la gravidanza,anzi alcune donne che solitamente soffrono di emicrania ,ne sono esenti quando sono incinte.Vi potrà capitare di avere mal di testa a causa della tensione esattamente come prima.

I disturbi della digestione

Soprattutto negli ultimi mesi della gravidanza possono insorgere problemi di digestione e di bruciore di stomaco.Sarà meglio mangiare poco e spesso,evitare cibi fritti ,pesanti o piccanti.Per rimediare ai bruciori cercate di sedervi su siede rigide,dormite sostenute da guanciali,usate pantaloni,o gonne larghe in vita per non bloccare la digestione.

La mancanza di fiato

Dopo 34 settimane potreste avere difficoltà respiratorie quando farete sforzi. L’utero preme sui polmoni e il diaframma si sposta anche di due centimetri e mezzo .Sedete diritte,dormite appoggiate a cuscini e muovetevi con calma per non restar senza fiato.

La minaccia di aborto, tra ansie e paure

La felicità per una gravidanza viene oscurata quando sopraggiunge la minaccia di aborto, ovvvero il pericolo dell’interruzione di gravidanza che si verifica per cause naturali entro i primi sei mesi a partire dal concepimento. I primi tre mesi dopo il concepimento sono in effetti i più delicati e dalla 18^-20^ settimana in poi la probabilità di un aborto è assai rara. La minaccia di aborto avviene con la comparse di perdite di sangue, non necessariamente accompagnate da contrazioni dell’utero e da dolori.

La possibilità che ad una minaccia segua l’aborto in realtà è, secondo le statistiche, del 18 %, ma il campanello di allarme non va mai sottovalutato.

Oltre il 50% degli aborti spontanei, specie nei primi tre mesi di gravidanza, sono dovuti ad anomalie cromosomiche, ovvero del patrimonio genetico dell’embrione. In pratica, quando vi sono gravi anomalie che non consentono un corretto sviluppo del feto, la natura stessa impedisce all’embrione di crescere e di diventare un bambino.

Se l’aborto è ricorrente (cioè si verifica almeno due volte di seguito) la causa va ricercata in anomalie cromosomiche ereditate dai genitori.

Per verificare se è questo il problema, occorre che l’uomo e la donna eseguano un cariotipo, cioè un’analisi dei cromosomi, che si effettua con un prelievo di sangue per avere le informazioni sul patrimonio genetico dei genitori. Il rischio di anomalie aumenta in proporzione all’età. Alla coppia in questi casi non resta che tentare più volte di portare a termine una gravidanza.

combattere infertilita gravidanza

Un’altra causa dell’interruzione spontanea della gravidanza può essere determinata da alcune caratteristiche dell’utero. L’incontinenza cervicale, ad esempio, ovvero una muscolatura troppo debole nella parte terminale dell’utero, tende ad aprire il collo dell’utero nel corso della gravidanza e questa può essere una delle cause all’origine di aborti che si verificano nel secondo trimestre. Nei casi di malformazioni uterine il ginecologo valuta interventi di tipo chirurgico per l’eliminazione del problema.

Può accadere, inoltre, che la cellula uovo fecondata dallo spermatozoo venga avvertita come un corpo estraneo ed è così che si hanno reazioni di rigetto (simili a quelle che possono verificarsi in caso di trapianto di organi), che provocanol’espulsione del prodotto del concepimento. E’ raro che accada, ma in questi casi si agisce sul sistema di difesa immunitaria, attraverso cure mediche che impediranno l’attacco al frutto del concepimento come se fosse un corpo estraneo.

L’aborto può essere causato da uno squilibrio ormonale per un cattivo funzionamento della tiroide o per un’insufficiente produzione di progesterone da parte del corpo luteo (struttura ovarica che sostiene la gravidanza nelle prime fasi). Il ginecologo prescriverà una cura per la tiroide e nel secondo caso una a base di progesterone, nei modi e nei tempi da lui stabiliti.

Qualsiasi malattia infettiva, soprattutto se dovuta a un virus (la varicella, la rosolia e il citomegalovirus) può causare un aborto spontaneo se la mamma la contrae nelle prime settimane di gravidanza. Il virus, infatti, distrugge le cellule che contagia ed è pericoloso per l’embrione che ha solo poche cellule, le quali se vengono danneggiate non sopravvivono. Nei 9 mesi è necessario evitare il contatto con persone infette. Nel caso della rosolia, può essere esiste la vacinazione preventiva, opportuna per la donna che non dovesse averla mai contratta.

La comparsa di perdite bianche, con una colorazione variabile, dal trasparente al biancastro, più o meno fluide in qualsiasi momento della gravidanza, possono essere il segnale della presenza di un’infezione dovuta a microrganismi (batteri o funghi). Le infezioni più frequenti sono la Candida (un fungo: le perdite sono biancastre e piuttosto consistenti e sono in genere accompagnate da prurito e gonfiore ai genitali), il Trichomonas (un batterio: provoca la comparsa di perdite trasparenti e abbastanza fluide, accompagnate anche da una arrossamento del collo dell’utero verificabile solo dal medico), lo Streptococco beta-emolitico (un batterio: la comparsa si manifesta con perdite dall’aspetto variabile; talvolta, possono assumere anche una colorazione verdastra), Gardnerella (un batterio: da origine a perdite fluide bianco-giallastre).

L’eventuale infezione deve essere curata subito perché potrebbe essere trasmessa al bambino al momento del parto (per esempio, la Candida nella mamma potrebbe dare luogo al mughetto nel piccolo, ovvero ad un’infezione causata dallo stesso microrganismo che attecchisce all’interno della bocca). Alcune infezioni non curate potrebbero inoltre favorire un parto prematuro: le infezioni da streptococco beta-emolitico per esempio, possono infettare l’amnios, la membrana più interno della placenta e provocare un avvio precoce delle contrazioni e comunque la necessità di un prematuro parto da effettuare con taglio cesareo.

La diagnosi si ha attraverso l’esame del tampone vaginale. In seguito, il ginecologo prescriverà il farmaco adatto.

Un’infezione, di norma, si cura con la somministrazione di farmaci antimicotici o antibiotici per un periodo di sette giorni, ma la durata della cura può anche variare. In caso di infezione, va curato anche il partner per evitare di contagiare nuovamente la donna.

Le perdite rosse o marroni possono comparire durante tutta la gravidanza e a seconda del trimestre in cui si manifestano possono avere significati diversi. Durante il primo e il secondo trimestre possono segnalare una minaccia di aborto ed in questo caso, sono spesso accompagnate da dolori localizzati sopra il pube. Nel terzo trimestre, invece, potrebbe trattarsi di un parziale distacco della placenta dalla parete dell’utero a cui è ancorata o di un suo errato posizionamento davanti al collo dell’utero: in entrambi i casi, le perdite sono conseguenza della rottura dei vasi sanguigni. Perdite rosse, però, potrebbero indicare anche un parto prematuro e sarebbero dovute alla rottura dei capillari del collo dell’utero in seguito all’avvio della dilatazione del collo stesso.

Il ginecologo visiterà subito la futura mamma, con un’ecografia valuterà la gestazione e lo stato di salute della mamma e del piccolo e, a seconda del problema riscontrato, stabilirà il tipo di intervento più adatto a risolvere la situazione.

Gli unici farmaci somministrati per contrastare una minaccia di aborto sono in ogni caso a base di ormoni femminili (progesterone) che creano nell’organismo le condizioni favorevoli alla gravidanza oppure medicinali che favoriscono il rilassamento della muscolatura dell’utero. L’accorgimento fondamentale da seguire è comunque il riposo.

Una gravidanza con il diabete

Avere il diabete non esclude la possibilità di avere dei figli, ma i pericoli nel corso della gravidanza non sono pochi ed è bene dunque programmare la nascita dei bambini con un certo anticipo con l’aiuto del proprio ginecologo.

La frequenza di aborti spontanei è superiore in donne diabetiche. Il diabete è un difetto nell’utilizzo degli zuccheri, che si accumulano nel sangue minando lo sviluppo dell’embrione e in particolare della placenta che diventa incapace di trasmettere le sostanze nutritive al bimbo. In alcuni casi, il diabete è latente, cioè presente in forma leggera e tale da non dare disturbi: tuttavia, anche in questo caso può compromettere la formazione delle prime cellule, dando luogo a un aborto spontaneo.

La donna diabetica, almeno due mesi prima di rimanere incinta, deve misurare con più frequenza la glicemia (il livello di zucchero nel sangue) ed in genere i valori di glicemia nel sangue si abbassano aumentando le dosi di insulina (ormone prodotto dal pancreas che abbassa il livello di zucchero nel sangue) già assunte dalla paziente diabetica.

Se c’è il sospetto di diabete latente, è necessario che il ginecologo controlli la curva glicemica della donna incinta mediante una serie di esami del sangue effettuati dopo aver somministrato alla donna acqua e zucchero. Se lo zucchero non viene assimilato correttamente c’è un diabete latente. La cura è la stessa che viene prescritta per quello conclamato.

Esistono casi in cui nel corso della gravidanza subentra una forma di diabete temporanea per la donna e pertanto il controllo degli zuccheri nel sangue fa parte di quei tanti esami a cui viene sottoposta nel corso dei nove mesi. Il pericolo in questi casi è che il bambino da grande possa manifestare problemi di obesità o di diabete di tipo due. L’unica prevenzione possibile per la donna è un’alimentazione corretta, facendo attenzione a non assimilare più zuccheri del dovuto e mettendo da parte l’antica credenza secondo cui in gravidanza bisogna mangiare per due.

Il fattore Rh

Oltre ai quattro principali gruppi sanguigni, il sangue si differenzia per un’altra caratteristica chiamata “fattore Rh”. Questo può essere positivo, o negativo. In media 86 persone su 100 hanno il fattore Rh positivo. Questa caratteristica può essere accertata nel primo stadio di gravidanza attraverso un’analisi di sangue.Diventa un’informazione importantissima solo nel caso in cui la madre sia Rh negativo, e il padre Rh positivo.

Se il bambino eredita il fattore Rh negativo non dovrebbero esservi problemi, ben diversa è la questione se dovesse, invece, acquisire il fattore Rh positivo.Potrebbe, infatti, insorgere nel feto la cosiddetta ” anemia emolitica”, e la madre necessiterà di cure, soprattutto se è in vista un’altra gravidanza.

Talvolta potrebbe capitare che alcuni globuli rossi del sangue fetale passino nella vostra circolazione sanguigna, e questo capita durante la fine della gravidanza, o durante il parto.

Il vostro organismo reagisce al fattore Rh e incomincia a produrre degli anticorpi.
Il pericolo si presenta se alcuni di questi anticorpi si infiltrano nel sangue del bambino distruggendo un gran numero di globuli rossi.

Cosa accade precisamente?

Dopo la nascita del primo bambino, un po’ del suo sangue passa dalla placenta nella vostra circolazione, e questo fa scattare nel vostro sangue la produzione di anticorpi al fattore Rh. Continuerete a produrre anticorpi, e alla prossima gravidanza, se il bambino sarà positivo, questi ne attaccheranno il sangue, provocandogli un’anemia molto pericolosa (a volte letale).
Il vostro bambino potrebbe subire gravi danni cerebrali.

Come agire contro questo pericolo?

Uno dei rimedi più utilizzati è quello di iniettare alla madre con fattore Rh negativo subito dopo la nascita del bambino con Rh positivo, un siero che blocca il meccanismo biologico di difesa messo in atto contro l’Rh diverso. Questa iniezione va ripetuta dopo ogni gravidanza, anche nel caso di aborto spontaneo o provocato, poiché anche in questo caso è possibile che il feto avesse il fattore Rh positivo e che parte del suo sangue fosse già entrato nel circolo della madre.

Man mano che le donne con Rh negativo vengono immunizzate dopo il parto, si riducono notevolmente le probabilità di provocare una forma di anemia al “secondo” figlio.

Gravidanza, cosa fare se la madre è Rh negativo

La ricerca del gruppo sanguigno (O, A, AB e B) e del fattore Rh vede la compatibilità tra il sangue della mamma e quello del papà ed è importante eseguire gli esami prima di una gravidanza per prevenire particolari patologie.

Se il gruppo sanguigno della madre è A, B o AB positivo, non è necessario conoscere il gruppo del padre. Se il gruppo è 0 positivo, è bene che anche l’uomo effettui l’esame perché se fosse A, B o AB il figlio potrebbe avere alla nascita l’ittero da incompatibilità AB0. Non è una patologia grave, ma conoscere il gruppo del padre abbrevia i tempi di diagnosi. Se la donna è Rh negativo e l’uomo Rh positivo, insorgono problemi seri in quanto due tipi di sangue diverso non possono venire a contatto tra loro.

Il fattore Rh è l’antigene eritrocitario chiamato “D”. Altri antigeni denominati C (C grande), c (c piccolo), E (E grande), e (e piccolo) formano, insieme all’antigene D (D grande), il sistema Rh.

L’antigene più importante è il D che si trova in circa l’85% dei soggetti. I soggetti che presentano il D sono definiti Rh + (Rh positivi), i soggetti che non presentano l’antigene D sono definiti Rh – (Rh negativi). Vi sono dei soggetti in cui l’antigene D è molto debole, al punto che non può essere svelato se non con metodiche particolari; questi soggetti vengono definiti Du.

Il fattore Rh negativo può generare l’incompatibilità tra madre e feto, ma oggi esiste l’immunizzazione della madre, grazie alla quale ogni è possibile prevederlo e risolverlo in tempo.

Ammalarsi in gravidanza, come curarsi

Un mal di testa, un raffreddore, un malessere generale: le donne in gravidanza non vengono risparmiate da questi malesseri tipici soprattutto della stagione invernale, ma il nuovo stato pone nuovi interrogativi su quali cure per una pronta guarigione è possibile fare ed a quali è invece necessario rinunciare.

Anche la pillola più “leggera” non può essere assunta senza il controllo del medico in quanto potrebbe essere dannosa per il piccolo che si sta formando nel grembo: i principi attivi dei medicinali attraverso la placenta raggiungono il feto e alcuni di essi possono avere effetti negativi sul regolare sviluppo della gravidanza.

Certi farmaci di comune uso possono essere pericolosi nella gravidanza e vanno pertanto banditi. Gli antinfiammatori come l’aspirina, usati come antifebbrili, dolori o raffreddori possono interferire con i meccanismi della coagulazione nell’ultimo trimestre: ciò crea disfunzioni nel passaggio di sangue dalla placenta al bambino.

Gli psicofarmaci (ansiolitici, antidepressivi, ecc.) devono essere sospesi per il rischio di malformazioni e perché, al momento del parto, inducono sonnolenza e difficoltà respiratorie nel neonato.

Non assumere farmaci che contengono vitamina A (comprese le creme o le pomate) in concentrazioni superiori alle 20mila unità internazionali per ogni assunzione o ogni applicazione in quanto sono teratogeni.

In realtà i farmaci controindicati in gravidanza sono solo 19, tra cui quelli usati per la cura di malattie croniche quali gli antitumorali, gli antiepilettici, gli ormoni tiroidei e gli antipertensivi.

Una donna che fa uso di alcuni di questi farmaci è bene che programmi la gravidanza consultando il proprio medico per sapere come è meglio muoversi. Di solito è possibile trovare una terapia alternativa che controlla la malattia materna senza mettere a rischio il benessere e lo sviluppo del piccolo in arrivo. Se la donna soffre di epilessia, per esempio, i derivati della carbamazepina sono gli antiepilettici a minor rischio per lo sviluppo del piccolo.

L’Alimentazione durante la gravidanza

Prendere cura della vostra salute durante la gravidanza è quanto di più importante voi possiate fare per il benessere del vostro bambino. La crescita del vostro bambino dipende da ciò che bevete e mangiate e che nutre adeguatamente l’utero. Ricerche recenti sulla nutrizione durante la gravidanza hanno accertato che quando l’alimentazione è inadeguata alcuni bambini possono morire o presentare gravi disturbi e che le madri hanno gravidanze e travagli difficili.

L’aumento del peso
Non bisogna mangiare per due ma non bisogna nemmeno dimenticare che si deve nutrire un bambino che cresce. La dieta dovrà essere equilibrata e non si dovrà cadere nell’eccesso opposto sottoponendosi a restrizioni alimentari. Un aumento di 9-13,5 Kg durante la gravidanza è normale. E’ sbagliato affermare che, siccome il bambino alla nascita pesa dai 3 ai 4 chili, tutto il resto è grasso inutile. Dovete considerare il peso della placenta, delle membrane e del liquido amniotico nonché l’aumento dell’utero e del seno e il maggior volume del sangue. Tutto ritorna alla normalità dopo la nascita. Un metodo per controllare il peso superfluo che vi resterà addosso dopo la nascita è quello di misurare la circonferenza superiore delle cosce ogni settimana. Le misure non dovrebbero subire modifiche a meno che una ritenzione di liquido gonfi le cosce nelle ultime settimane della gravidanza.

Le proteine
Le donne non gravide dovrebbero assorbire 46 g di proteine al giorno, durante la gravidanza ne servono circa il doppio. I cibi ricchi di proteine sono la carne magra, il pesce, i fagioli, le noci, il lievito, il latte, il formaggio e altri latticini.
Se siete vegetariane associate i fagioli a cibi a base di grano nello stesso pasto;sarete sicure di avere il giusto fabbisogno di proteine ogni giorno mangiando un piatto dei seguenti alimenti: a) una porzione abbondante di carne o di pesce, oppure tre uova, o una tazza di arachidi; b)una porzione abbondante di verdura; c) 100 g di formaggio o mezzo litro di latte; d) quattro fette di pane integrale con burro; e) una grossa patata al cartoccio.

Se non riuscite a fare dei veri e propri pasti, potete assorbire le proteine e gli altri alimenti necessari sotto forma di liquidi :

Cocktail del nono mese

1 tazza di latte intero
1/3 di tazza di latte magro in polvere
4 cucchiai di farina di soia
1 banana
1 cucchiaio di miele

I carboidrati
I carboidrati danno energia. Li troverete nello zucchero e in altri alimenti che mangerete in grande quantità come il pane, la farina,i cereali e i legumi con radice. Se prediligete i cibi ricchi di carboidrati correte il rischio di ingrassare. Dolci, budini e biscotti non giovano alla salute del bambino.

I grassi
Il fabbisogno di grasso è minimo. I formaggi magri,i latticini e lo yogurt possono costituire ottimi ingredienti per un condimento non grasso.

Latte e latticini
Si raccomanda molto il latte alle donne gravide, ma ne basterà mezzo litro al giorno, a meno che la vostra alimentazione sia molto carente di proteine. Le donne cui non piace il latte o che vi sono allergiche possono bere latte magro, o mangiare formaggio o yogurt; se è soltanto una questione di gusto, mascherate il latte nelle pietanze.

Le vitamine
Il fabbisogno di vitamine nella vostra alimentazione dovrà essere coperto con cibi naturali. Evitate di trovare il giusto equilibrio tramite vitamine sintetiche.

I minerali
Ferro e calcio sono gli unici minerali di cui dovete preoccuparvi.
Il ferro è necessario per la formazione di globuli rossi nel sangue; necessari per avere il giusto apporto di ossigeno al feto. La vitamina C aiuta il corpo ad assorbire il ferro, inoltre ottime fonti di ferro sono: il fegato, la melassa scura, il tuorlo d’uovo, i cereali integrali, le verdure, l’uva, le prugne, il lievito e le nocciole.

Il calcio serve per la formazione dell’ossatura portante e dei denti, facilita la coagulazione del sangue e il buon funzionamento dei muscoli per cui anche il suo fabbisogno aumenta. I denti del bambino incominciano molto presto a crescere, l’assorbimento di calcio nei primi quattro mesi è importantissimo. Il latte e i latticini sono una fonte utile di calcio. Lo si trova anche nei legumi con molte foglie, nei cereali integrali, nelle verdure e nelle nocciole.

Il sale e la ritenzione dei liquidi
Un tempo si diceva che il sale era pericoloso per la gravidanza,ora è stato, invece, accertato che il sale è necessario per una gravidanza normale. Poiché avete la tendenza a trattenere più liquidi durante la gravidanza, basterà mantenere il livello normale di salinità nei liquidi del corpo, ingerendo la quantità di sale richiesta dal vostro appetito. Quattro o cinque bicchieri di acqua al giorno aiuteranno i vostri reni a funzionare bene durante la gravidanza.

Gravidanza e stipsi

Durante il periodo della gestazione molte funzioni organiche vengono, alterate e l’apparato maggiormente interessato da queste alterazioni funzionali è quello gastro-intestinale che va incontro all’iperemesi gravidica (vomito), la scialorrea (aumento della salivazione) e la stipsi.

Molteplici sono le cause della stipsi in gravidanza. L’aumento del fabbisogno idrico della gestante, l’eventuale vomito, la compressione e la dislocazione del colon da parte dell’utero ingrandito sono i principali fattori che determinano l’insorgenza del disturbo.

La stipsi, inoltre, è concausa di un’altra patologia che si manifesta a carico del plesso venoso emorroidario, che, per l’aumentato flusso sanguigno e per l’aumentata viscosità ematica, può andare incontro al prolasso delle emorroidi e alle ragadi. Tali complicanze seguono di sovente all’aumento dello sforzo evacuativo per la stipsi della donna gravida.

Altra patologia correlata alla stipsi è l’alterazione della flora batterica intestinale a cui bisogna fare molta attenzione: per il rallentato transito intestinale e per il ristagno delle feci nel tratto rettale, spesso si possono avere delle infezioni intestinali, urinarie o genitali. In tali casi il medico è costretto ad attuare terapie antibiotiche che potrrebbero fare incorrere in situazioni delicate per la gestante ed il nascituro.

Uno dei rimedi più efficaci per la stipsi della gestante è l’utilizzo di fibra alimentare associata ad un elevato apporto idrico.

Le fibre non solubili (crusca e simili) richiedono dosi elevate e riducono anche l’assorbimento di oligo-elementi e minerali indispensabili (Fe-Cu-Zn-Ca) e spesso provocano, a causa della loro disidratazione a livello dell’ultimo tratto del colon, un aggravamento della stessa stipsi.

Preferibili le fibre solubili ed in particolare quelle ad alto peso molecolare e ad elevata viscosità qual è il glucomannano

Il Glucomannano consente di ottenere rapidi risultati nel trattamento della stipsi. Aumenta in maniera consistente volume e massa delle feci, sviluppa S.C.F.A. (acidi grassi a corta catena) che migliorano lo stato trofico dell’epitelio colico, riducono il Ph intestinale riattivando l’attività motoria del colon.

Essendo il tubero da cui si estrae il glucomannano coltivato in assenza di luce esso è privo di quelle sostanze che vanno ad interferire con l’assorbimento dei microminerali ed oligoelementi.

Per il dosaggio, nel trattamento medio della stipsi sono sufficienti dai 2 ai 5 grammi al giorno (contro i 30-40 grammi della crusca).
In commercio sono presenti vari preparati a base di glucomannano, ma per una migliore efficacia bisogna scegliere con attenzione i prodotti a base di fibra pura, ad alto peso molecolare e ad alta viscosità.

Le doglie: un dolore necessario

Molte donne che vivono l’esperienza del primo parto sono spaventate dal dolore delle doglie, non ne capiscono il senso profondo.

Ma che cos’è in definitiva il dolore?
Si pensa comunemente che il dolore sia legato alla maggiore o minore sopportazione.
Questo è un falso mito, infatti ora si sa per certo che la soglia del dolore è uguale per tutti, cambia il modo di reagire e di reggere a sofferenze più o meno acute.

Alcune persone considerano a volte il dolore come una sfida alla loro capacità di sopportare il dolore e solitamente non ammettono di aver male.Nel Sudan,per esempio, i giovani vengono sottoposti a prove d’iniziazione che devono sopportare per non perdere la stima sociale della tribù e in molte culture la capacità di resistere stoicamente al dolore fa parte del codice dei valori.

Inoltre in molte società alcuni stimoli di dolore sono legati al piacere. Nell’atto sessuale per esempio una stimolazione lievemente dolorosa viene ricercata perché a volte risulta sessualmente più eccitante.

Le doglie,come gli altri dolori ,sono in funzione della persona intera e non c’è dubbio che la percezione del male sia influenzata dai valori della società dov’è cresciuta la donna.

Il dolore nelle altre culture
Circolano due false opinioni sui modi di partorire delle donne del Terzo Mondo. C’è chi sostiene che il parto è sempre un’esperienza orribile e pericolosa,ma che le donne non gridano perché ferrei tabù le costringono a nascondere le sofferenze. C’è chi invece sostiene che tutte le donne partoriscono senza provare alcun dolore accovacciate nei campi per poi riprendere subito il lavoro.La verità è che in molti paesi del Terzo Mondo le donne sane partoriscono più facilmente,e quelle denutrite soffrono moltissimo.

Noi siamo in grado di eliminare totalmente il dolore dalla vita in giù grazie all’anestesia epidurale,e disponiamo di altri mezzi che danno un sollievo parziale. Mentre noi ricorriamo a sostanze farmacologiche nel Terzo Mondo utilizzano erbe medicinali che contengono,a volte,narcotici e hanno la proprietà di modificare l’umore.

Nel Terzo Mondo sono in uso altri metodi,un tempo impiegati nel mondo occidentale,ma oggi assolutamente ignorati negli ospedali moderni.Riti religiosi,massaggi,impacchi caldi e freddi ,e aiuto psicologico da parte di chi divide l’esperienza del travaglio con la donna.Queste assistenti l’abbracciano,la massaggiano,la cullano e vivono il parto con lei invece di trattarla come una paziente.

Questa tecnica tende ad avere un effetto benefico sulla mente delle donne in travaglio facilitando la nascita del bambino. Quest’aiuto pratico e psicologico viene a volte dimenticato o sottovalutato nei nostri moderni ospedali.

Dovrete aiutarvi con la vostra intelligenza e capacità di rilassarvi e concentrarvi, cercate di produrre immagini e idee liete e gradevoli ,imparate a controllare il vostro corpo o ad evitare le sensazioni che provocano dolore.(fattori psicologici possono influire sull’utero in modo a voi sconosciuto)

Il genere di dolore che avverte la donna quando è in travaglio è formato da una serie di sensazioni diverse difficilmente spiegabili che assomigliano ad una compressione molto forte al basso ventre,uno stiramento dei tessuti che coinvolge tutto l’addome, una decisa pressione verso il basso esercitata dalla testa del bambino che passa attraverso il canale che sta lentamente aprendosi.

Il dolore assume l’andamento di un ‘onda,come l’onda raggiunge un culmine e poi di colpo,come quando l’onda si frange ,scompare fino alla prossima contrazione.Quando le contrazioni diventeranno più forti,più lunghe e più ravvicinate sentirete come una fascia elastica che stringe il bacino e pii pian piano si allenta.Queste sensazioni sono dolorose ma è una sofferenza che ha uno scopo ed è diversa da quella di una ferita.

Il dolore del parto è il sottoprodotto di un ‘attività creativa del corpo, non dimenticatelo mai! Preparatevi mentalmente ed emotivamente alle sensazioni travolgenti del parto,non basta esercitarsi a superare le contrazioni.

Esami del sangue: i Beta Hcg

La gonadotropina corionica (Beta HCG o HCG) è una glicoproteina prodotta solo dalla placenta, che è strutturalmente costituita dalle due sub-unità alfa (comune ad altri ormoni) e beta (ormone-specifica) che accerta e controlla la gravidanza in una donna.

L’HCG viene secreto nell’apparato riproduttivo femminile a partire dal 7° giorno del concepimento. La sua produzione aumenta fino alla fine del terzo mese di gestazione, mentre poi ridiscende e si mantiene stabile fino al parto.

Il monitoraggio di tale glicoproteina si ha attraverso l’esame del sangue e grazie ad essa è possibile effettuare la diagnosi di gravidanza pochi giorni dopo la mancata mestruazione individuando tra l’altro le gravidanze extrauterine in fase iniziale. Attraverso il controllo dei suoi valori nei primi 3 mesi di gestazione si valuta dunque il corretto andamento della gravidanza e si diagnosticano eventuali pericoli di minacce di aborto. Un tasso di HCG inferiore a 10 UI/l esclude una gravidanza, un tasso superiore la rileva con certezza.

Premesso che il ginecologo è l’unico specialista in grado di stabilire l’opportunità dell’esame e la sua lettura, segue una tabella dove è riportato l’andamento della Beta HCG durante le settimane di gravidanza (a partire dall’avvenuto concepimento).

Settimana  Valore minimo

(mU/ml)

Valore massimo

(mU/ml)

1 12.8 77.5
2 45 1175
3 330 10200
4 2160 82640
5 6225 181075
6 15600 184000
7 15125 199500
8 24400 221400
9 22075 227000
10 21500 188925
11 18525 182550
12 24650 175775
13 23425 181750
14 21160 175305
15 11475 124350
16 4150 79350
17 4150 79350
18 4150 79350
19 4150 79350
20 4150 79350
21 4150 79350
22 4150 79350
23 4150 79350
24 4150 79350
25 4150 79350
26 4150 79350
27 4150 79350
28 2535 68750
29 2535 68750
30 2535 68750
31 2535 68750
32 2535 68750
33 2535 68750
34 2535 68750
35 2535 68750
36 2535 68750
37 2535 68750
38 2535 68750

Il parto, cos’è e come avviene

Il parto è un evento naturale, fisiologico che la moderna ostetricia ha reso più sicuro per la salute e la vita del bambino e della mamma.

Il momento della nascita sarà determinato dal bambino in grembo che, quando si sentirà pronto ad uscire, invierà “messaggi” all’organismo della mamma e anch’esso si attiverà. Così, in sincronia, si avvia quel complesso meccanismo che è il parto e che, dunque, può avvenire in qualsiasi momento.

Il parto viene definito pre-termine se si verifica prima della fine della 37° settimana, a termine tra l’inizio della 38° settimana e la fine della 42 settimana, post-termine dopo l’inizio della 43° settimana.

Il travaglio è costituito da una serie di contrazioni dolorose che avvengono all’interno dell’organismo della mamma che coinvolgono la schiena e i reni e che segnalano che il momento del parto sta per arrivare…

Esso si contraddistingue in particolare per delle contrazioni uterine regolari, coordinate, dolorose in corrispondenza della regione lombosacrale. Compaiono poi delle perdite genitali di muco o di muco misto a piccole quantità di sangue e, con esplorazione vaginale, si riscontra una modificazione del collo uterino. A seguito del travaglio avviene la rottura delle membrane che avvolgono il corpicino del bambino che sarà così libero di uscire finalmente fuori.

La gravidanza quando si è sole

Gravidanza e parto non sono semplici da portare avanti quando non c’è il partner che dia amore e aiuto. E ancora più difficile risulterà l’assunzione di una responsabilità totale quando il bambino sarà nato.Tuttavia molte donne ce l’ hanno fatta ,e hanno cresciuto figli sani e felici.

A prescindere dalle ragioni per cui vi troviate sole a crescere il vostro bambino,uno dei problemi che dovrete affrontare subito e che vi sembrerà molto pesante,è quello finanziario.

Essere sola a lavorare per mantenere voi e il vostro bambino,essere sola ad occuparvi della sua educazione e del suo benessere,sapendo che non c’è nessuno che possa darvi una mano in caso di necessità è una situazione difficile da sopportare.

Per quanto coraggiose voi possiate essere ,cercate di prevedere in tempo i problemi che dovrete affrontare, parlatene con qualcuno che possa capirli e che vi faccia conoscere le persone che potranno darvi una mano.non sono molte le unità locali e regionali che si incaricano di questi casi e l’assistenza è ancora, per certi versi, lacunosa .;ciononostante ricordatevi di ricorrere alle autorità sanitarie,informatevi presso i consultori, stanno di anno in anno aumentando le attrezzature destinate ad aiutare le donne che lavorano.

Una presenza affettiva che vi aiuti durante il parto

Pensate in tempo al parto e decidete se avete voglia di avere qualcuno accanto a voi.potrebbe essere un’amica ,vostra sorella, vostra madre,oppure un amico che possa capire cos’è una nascita e darvi quindi l’aiuto adeguato.Discutete di questo problema con il vostro medico.

Se non c’è nessuno che vi possa assistere durante il parto,discutetene prima con il ginecologo durante la visita prenatale.confidategli che desiderate avere qualcuno accanto durante il parto ,e che non conoscete nessuno a cui chiederlo.il ginecologo potrà rispondere che con voi ci sarà un’ostetrica e che quindi non sarete sole;se per voi è importante insistete! Avere una persona che vi assista durante il travaglio è diverso :è lì per amicizia, per darvi un aiuto affettivo, per ricordarvi come vi dovete rilassare, respirare.

(Malauguratamente non ci sia nessuno ad aiutarvi,ingraziatevi l’ostetrica e chiedetele aiuto.)

Come farcela da sole

Se il vostro compagno non vuole accettare responsabilità o addirittura non vuole saperne della vostra gravidanza,vi sentirete offese e irritate ,.alcune donne sono persino rifiutate dai genitori che non riescono a guardare oltre i loro valori . Potreste ,inoltre, preoccuparvi di avere imposto la vostra scelta a vostro figlio,che prima o poi si troverà in casa di amici in cui ci sono mamma e papà.Non tenete rinchiusi i vostri dubbi e le vostre paure! Tutte le madri ammettono di avere bisogno di aiuto e di doverlo accettare per forza , anche per il bene del bambino.

Ci sono problemi di primaria importanza :dove vivere con il vostro bambino,i soldi, se tornerete o no a lavorare.. Dovrete anche pensare come salvaguardare la vostra libertà di movimento quando il bambino sarà nato, come organizzare i vostri rapporti con l’altro sesso,come riuscire a conciliare la maternità con le altre vostre attività che non vorrete abbandonare,e come vi sentirete quando la situazione diventerà difficile quando ci sarà il bambino.molte delle difficoltà sono identiche se siete sole o con il vostro partner,ma sicuramente diventano più pesanti quando una donna è priva di aiuto.Gestire da sole un figlio è un compito difficile, richiede molta forza e coraggio, per farcela bisogna volere proprio tanto il proprio bambino!

Come calcolare il tempo di gestazione

Una volta che il medico avrà confermato la gravidanza ,questa decorrerà dal primo giorno dell’ultima mestruazione. Se non riuscite a ricordare la data con precisione il medico vi chiederà di individuarla con approssimazione. Il periodo di gestazione viene calcolato in settimane ,a partire dall’inizio dell’ultima mestruazione.

Poiché l’ovulazione avviene comunemente a metà tra due mestruazioni ,nel calcolo della gravidanza si aggiungono alle altre le due settimane precedenti il concepimento.

La durata di una gravidanza media è di circa 266 giorni ,partendo dalla data di concepimento: il vostro medico calcolerà la data presunta del parto aggiungendo 280 giorni,ossia 40 settimane ,al primo giorno dell’ultima mestruazione.

Potrà capitarvi alla prima visita dopo dieci settimane accertate dalla data del concepimento e scoprire che siete gravide di tre mesi!
Dato che non tutte le donne hanno un ‘ovulazione a metà tra i due cicli, la consuetudine medica di aggiungere due settimane è in realtà un artificio nonché un modo poco preciso per fissare la data presunta della nascita. Sarà quindi opportuno considerare questa data come approssimativa piuttosto che come il giorno preciso in cui inizierà il travaglio.

Se avete appena smesso di prendere la pillola anticoncezionale le date potrebbero risultare completamente errate.La mestruazione che segue immediatamente l’ultima pillola può non essere seguita da un’ovulazione,oppure potete avere una modesta perdita di sangue che non è un ciclo mestruale vero e proprio.Ci vogliono a volte parecchi mesi prima di ristabilire il ciclo naturale,e fino a quel momento non sarete in grado di prevedere con esattezza se e quando avrete un’ovulazione. Per un mese o più le date potrebbero essere scombinate.

Tutto ciò è importante per calcolare la data di nascita del bambino perché il medico potrà essere indotto a provocare il travaglio del tutto inutilmente. In genere si consiglia di aspettare almeno tre mesi dopo aver smesso di prendere la pillola prima di tentare il concepimento ( durante questo periodo è preferibile usare altri metodi contraccettivi).

Reazioni emotive alla gravidanza

Per quanto desideriate un figlio, scoprire che essere incinta può far nascere mille emozioni contrastanti: trionfo,senso di essere stata presa in trappola , paura apprensione , e dubbio . E’ incredibile quante donne reagiscano alla prima gravidanza in modo traumatico . Di fronte alla realtà e ai mutamenti fisici della gravidanza hanno voglia di gridare : “No, non sono pronta “.

Se scoprite di essere incinte quando non lo avevate ancora programmato, vi potrete sentire prese in trappola. Eppure, paradossalmente, molte donne per le quali la gravidanza non è una calamità, provano molto piacere nel vedere che la loro fertilità ha avuto la meglio sul loro desiderio inconscio. Il vostro compagno potrebbe sospettare che voi abbiate sempre voluto il bambino e che non siete stata leale. Incominciare una gravidanza con queste premesse può portare a conflitti. Non cercate di discutere dei vostri problemi con gli altri come se il vostro compagno fosse un nemico. Parlatene insieme.

airbed materasso gonfiabile

Attraverserete forse una crisi di sfiducia , ritenendovi incapace di non essere una buona madre perché non provate l’istinto materno. Il diventare madre è un’attività che si impara. La donna che diventa per la prima volta madre è quasi totalmente inesperta,dovrà imparare quasi tutto dopo la nascita del bambino. E’ lui che insegna!

Vi sembrerà di colpo che l’intima relazione con l’uomo che amate sia diventata di pubblico dominio, sia per il “pancione” evidente,che a causa delle ripetute visite ginecologiche e ospedaliere, e forse l’aspetto più ” seccante” ; i tantissimi consigli che chi vi circonda continua a darvi. Il vostro corpo contiene la vita. Questa sensazione unica nessun’altro può veramente recepirla.

Nude davanti allo specchio osservate i cambiamenti del vostro corpo,accarezzandovi la pancia .Se non avete un buon rapporto con il vostro corpo,quando inizia la gravidanza, cercate di fare degli esercizi adatti o di frequentare una palestra. Cercate di stare all’aria aperta e di camminare.Fare esercizi è indispensabile per far aumentare la vostra vitalità.Non bisogna trascurare la cura del corpo; dei massaggi potrebbero aiutarvi a sentirvi in forma e a rilassarvi,specialmente se a farveli è il vostro partner.

Non dimenticare che non siete la sola a dover riequilibrare le vostre emozioni. Anche al vostro compagno tocca farlo. L’adeguarsi alla paternità costituisce una trasformazione importante nella vita di un uomo. Sentimenti di gioia, orgoglio e meraviglia possono contrapporsi ad altri che lo preoccupano.Ci possono essere problemi finanziari che causano in un uomo una sensazione di pesante responsabilità per la moglie che porta in grembo suo figlio e della nuova vita che sta per nascere.

Un uomo può temere il parto e persino il corpo della sua compagna gravida,che può percepire come pericoloso e intoccabile,per paura di far male al bambino. Del tutto erroneamente egli può sentire il suo desiderio sessuale come una minaccia per il bambino. Per alcuni uomini tutto il corso della gravidanza è un periodo stressante.

Non serve nascondere queste emozioni. Parlatene insieme. Se fate finta che non ci siano, possono diventare distruttive. Ciò che provate è normale ,e migliaia di coppie lo hanno sperimentato.Stare insieme a letto,accarezzarvi ed esplorare reciprocamente il vostro corpo è un modo di comunicare attraverso un contatto tenero e amorevole.

La gravidanza non è soltanto un periodo di attesa , ma è il momento di scoprire insieme cos’è importante nel vostro rapporto, e che ambiente volete costruire per il vostro bambino. Dovete aiutarvi reciprocamente a trasformarvi da due persone sinora responsabili solo di se stesse, in due genitori;madre e padre,con la responsabilità che comporta la nascita del vostro bambino.

Non nasce soltanto un bambino ma anche una nuova famiglia.

La vita sessuale dopo il parto

In molte donne il desiderio sessuale ritorna lentamente dopo il parto . Ciò che si è verificato nel vostro corpo è di una tale profondità e complessità che inizialmente non vi riuscirà facile ritrovarvi e riprendere contatto con le vostre sensazioni.

Se il travaglio è stato faticoso e il parto traumatico; avrete anche bisogno di tempo per riabituarvi al vostro corpo. Nel caso vi abbiano dato punti di sutura proverete davvero poca voglia di fare l’amore, mentre spesso nelle donne che non hanno avuto punti il desiderio sessuale torna senza problemi. Si riscontra una notevole differenza nell’atteggiamento verso il sesso che dipende nella maggior parte dei casi dalle condizioni del perineo.

Per alcune donne il rapporto dopo il parto è molto doloroso e nessun tentativo di rilassamento elimina il male. Si tratta di dispareunia, termine con cui si indica una partecipazione dolorosa per la donna all’amplesso. Può verificarsi quando i punti di sutura sono stato legati troppo strettamente e la carne circostante si è gonfiata (edematosa) e forse infettata ,a volte, presenta dei risvolti psicologici. Rivolgetevi al vostro medico di fiducia.

A volte si tratta semplicemente di tagliare qualche punto. Altre volte occorre prendere antibiotici. Se il dolore è interno ,ad esempio, verso la parte superiore della cervice è possibile che legamenti cervicali traversi siano stati strappati e ci vorrà del tempo prima che tornino a posto. Informatene subito il medico. Molte donne si preoccupano di essere diventate frigide dopo il parto, ma spesso la mancanza di stimolo sessuale è dovuta alla stanchezza.

In tal caso coricatevi con i piedi in alto e dormite durante il giorno quando il piccolo riposa. Anche il neonato più vivace ogni tanto si addormenta:si tratta quindi di scoprire i ritmi del vostro bambino e di approfittarne. Pur non desiderando fare l’amore per qualche tempo dopo il parto , è opportuno ricercare sensazioni e avere avuto i rapporti prima del controllo postatale.

Molte donne sono così occupate dal bambino che non sempre trovano un momento per affrontare delle eventuali difficoltà sessuali,si illudono forse addirittura che ignorandoli i problemi spariranno. Annotate dove e quando sentite i dolori e informate il medico che soffrite di dispareunia e avete bisogno di aiuto.

Il sesso dopo il parto costituirà una nuova esperienza con il vostro compagno. Entrambi scoprirete dei cambiamenti e spesso una nuova consapevolezza della profondità e forse dei vostri impulsi sessuali,una nuova tenerezza e intimità in quanto genitori del bambino che è nato dal vostro amore.

Quello che devi fare se vuoi rimanere incinta

Se decidi di rimanere incinta devi iniziare ad avere cura di te nel momento stesso in cui decidi di avere un figlio. Già prima di sapere che sei incinta, gli organi di tuo figlio si staranno formando e per questo devi adottare abiti di vita salutare fin dall’inizio.

Non devi fumare, devi eliminare gli alcolici, non devi prendere medicinali senza consultare il medico, non sottoporti a sforzi eccessivi e dunque non praticare sport pericolosi.

Le prime settimane dopo il concepimento sono molto importanti per il corretto sviluppo del tuo bambino. Se avrai uno stile di vita sano sarà più facile gioire di questo periodo senza che insorgano complicazioni.

Il riposo favorisce il concepimento e la pratica di un esercizio fisico dolce aiuta a ridurre i livelli di stress. Devi riposare e dormire più ore, ridurre il ritmo frenetico di vita ed evitare esercizi che ti richiedano uno sforzo eccessivo.

Non è questo il momento per iniziare nuovi sport ed è preferibile consultare il ginecologo per sapere quali sono gli esercizi più adatti in questo periodo. Vanno sempre bene il nuoto, il camminare o ginnastica di mantenimento.

Primi sintomi della gravidanza

Già dalle prime settimane della gravidanza sono identificabili le prime modifiche al seno, in vista della produzione di latte. Il cerchio bruno intorno al capezzolo , l’aureola, diventa più scuro e le piccole protuberanze sul cerchio ( i tubercoli di Montgomery ) più evidenti. Se avete la pelle bianca potrete notare che la rete venosa è diventata più visibile. Il seno è più sensibile e turgido.

Le donne col seno piccolo potranno notare molto presto un aumento di volume e ne saranno felici. Se avete il seno grosso,non noterete forse nessun cambiamento nelle prime settimane di gestazione.

Stanchezza Enormi mutamenti si verificano nel metabolismo durante la gravidanza e il corpo intero si prepara per la crescita del bambino. Non c’è quindi da meravigliarsi se vi sentite spossate e se non ce la farete più come prima. Molte donne lamentano un’estrema stanchezza nelle prime otto o dieci settimane.

Ma non appena il corpo si abitua alla gravidanza la stanchezza scompare e i mesi intermedi spesso scorrono senza difficoltà . Se vi sentite stanche vi conviene accettare il messaggio che vi manda il vostro corpo e andare a letto presto oppure andare subito a riposare quando tornate dal lavoro.
Anche solo mezz’ora basta per rilassarvi se riuscite a distendervi fino in fondo.

Nausea Un altro sintomo molto frequente della gravidanza è la nausea. Queste ondate di voltastomaco vengono spesso al mattino presto ma a volte anche in serata e persino, anche se raramente, in altri momenti della giornata. La stanchezza contribuisce alla nausea, ma anche uno stomaco vuoto la favorisce. Spuntini frequenti, biscotti o un frutto, possono alleviare questa sgradevole sensazione.

Se state male al mattino, una tazza di tè con biscotti o con pane tostato vi eviteranno la nausea, forse meglio ancora i biscotti da soli. Nella maggior parte dei casi questo malessere scompare durante il quarto mese. Sembra che le donne che soffrono di nausea durante la gravidanza siano meno soggette di altre all’aborto spontaneo:questo dovrebbe rallegrarvi.Può capitare che la nausea si presenti per la prima volta durante la seconda o terza gravidanza. Ciò è certamente dovuto alla stanchezza ed è probabile che perduri oltre il terzo mese se non fate in modo di riposarvi un po’ di più.

Il parto attivo

” ….coloro che danno la vita a qualche creatura, non dovranno essere negligenti e indifferenti, ma prestare attentamente cura affinché l’arrivo alla vita di coloro che nascono divenga un momento il più gioioso possibile” PITAGORA.

Il Parto Attivo è la metodica più moderna per partorire e nascere secondo natura, rispettando tempi, ritmi e dimensione psico-affettiva di ogni travaglio/parto/nascita, con la sicurezza, la professionalità e la gratificazione che ogni donna gestante desidera.

Mediante un’adeguata preparazione, la coppia (ma soprattutto la donna gestante) viene aiutata a diventare ed essere realmente la vera “protagonista” dell’evento Maternità/Paternità, a scoprire le meraviglie di tale evento, a liberarsi dalle paure e dai condizionamenti negativi subiti dal mondo circostante, a riconoscere le numerose “trappole” che la disinformazione pone sul suo cammino gestazionale.

Al momento del travaglio, la coppia preparata (ed in particolare la donna partoriente), diventa la componente attiva di tale evento, non subisce le decisioni degli Operatori, ma anzi è lei che sceglie il modo più adatto per regolare e dirigere l’evento stesso, utilizzando gli operatori come supporto tecnico alle sue scelte.

Queste strutture si organizzano come vere e proprie “Case di Maternità” o “Case del parto”, sul modello dei “Birth’s Centers” degli Stati Uniti. In esse la coppia in attesa può trovare, oltre ad una équipe di operatori qualificati (medici, ostetriche, educatrici prenatali, psicologi, ecc..), spazi accoglienti e confortevoli, che richiamano l’ambiente familiare.

Oltre agli ambulatori per le varie consulenze specialistiche, c’è una sala riunioni per i Corsi di Informazione e di Preparazione al Parto Attivo, un angolo per la preparazione pratica, per la ginnastica ed il rilassamento, ed anche il “mini-appartamento” per il travaglio ed il parto (composto da una camera da letto matrimoniale, un ampio bagno con vasca per il travaglio/parto in acqua, un locale soggiorno), in cui la coppia trascorre liberamente l’evento nascita.

Purtroppo queste strutture che dovrebbero, oramai, operare a supporto delle strutture ospedaliere, si contano oggi sulle dita di una mano, e restano completamente a carico del privato, con un costo medio che si aggira sui 2300 euro.

In Puglia, in particolare nella zona del basso Salento, opera dal 1993 il Day Hospital Santa Lucia, una struttura all’avanguardia nel rispetto del nascituro e della Madre che da quest’anno attiverà un PROGETTO DI SPERIMENTAZIONE GESTIONALE con la A.S.L. Le1 in una sorta di collaborazione e di integrazione tra il pubblico ed il privato.

In realtà queste strutture potrebbero essere una valida alternativa al modello ospedaliero di assistenza ostetrica, specie per le donne gestanti con gravidanza a basso rischio ostetrico. In effetti questa sorta di collaborazione esiste già, perché queste strutture sono collegate funzionalmente con gli ospedali per gestire eventuali emergenze. Bisognerebbe consentire alle gestanti una scelta più libera e consapevole che venga incontro alle reali esigenze del nascituro e della madre.

La Storia di Flora

Voglio raccontarvi la mia esperienza e urlarvi: “Donne è vero c’è qualcuno che vi rispetta e ama voi e le vostre creature.”

Durante la mia gravidanza non potevo incontrare persone migliori che mi hanno fatto vivere da protagonista tutti i minimi particolari del parto attivo, dove sia la donna che l’uomo vivono pienamente la propria esperienza.

Già la preparazione del parto è stata di grande utilità perché mi ha permesso di rimanere elastica e dinamica fino all’ultimo giorno. I documentari ed i filmati proiettati durante i corsi hanno sottolineato che è la natura a provvedere a tutto e questo mi ha aiutato a superare quello stato di paura che per molti anni (sono sposata da 10 anni) aveva contribuito a non farmi desiderare un figlio.

Inoltre, negli incontri pratici e teorici, ci venivano anticipate le varie sensazioni che avremmo provato con l’avanzare della gravidanza e questo facilitava e allietava il nostro compito di neo-genitori. Che dirvi del parto? Qualcosa di estremamente meraviglioso! Da sempre avevo desiderato il parto in acqua, anche perché avendo alle spalle una preparazione di naturopatia, sono una persona legata a tutto ciò che è la natura, per cui non avrei nessun altro tipo di parto.

Tutto è cominciato con delle contrazioni. Quelle provate in acqua si sono rivelate meno dolorose rispetto a quelle provate in casa, perché l’acqua ha lenito le tensioni. Di conseguenza anche la nascita di Ginevra avvenuta senza traumi per me e per la mia creatura. Grazie a chi mi ha permesso di realizzare questo sogno, a chi mi ha saputo trasmettere quel senso di familiarità e di tranquillità che mi hanno resa estremamente fiduciosa.

La storia di Maria Elisabetta

Le impressioni che ho avuto sin dall’inizio della mia seconda gravidanza sono state bellissime, molto diverse rispetto alla prima perché ho passato dei momenti che per me saranno indimenticabili, sia dal punto di vista medico che morale. Indimenticabili perché ho trovato finalmente quello che ho sempre sognato e che, sinceramente non immaginavo e non speravo più di trovare. Il mio sogno più grande era quello di partorire mio figlio spontaneamente, per non perdere un attimo delle gioie che può dare l’essere madre.

Ho trascorso una gravidanza stupenda arrivando al momento del parto molto preparata e sicura, perché in qualsiasi momento di insicurezza mi è stata data una valida spiegazione, trovando così un supporto medico e psicologico al tempo stesso. Avevo accanto degli angeli custodi che mi hanno seguita per tutta la durata della mia gravidanza e anche dopo il parto.

Anche quando le cose stavano per andare nel verso sbagliato, ho sperato fino alla fine di non dover ripetere la prima esperienza, per me molto negativa da molti punti di vista, e infatti grazie all’aiuto che mi è stato dato, alla fine è andato tutto come sognavo ed ho potuto finalmente stringere tra le mie braccia mio figlio nudo e subito dopo attaccarlo al mio seno, ho potuto guardarlo negli occhi e cambiarlo fin dal primo momento. Mio marito poi ha partorito con me….tagliando alla fine lui stesso il cordone ombelicale. Questa è stata per me un’esperienza stupenda e non dimenticherò mai chi mi ha seguita con tanta fiducia e costanza permettendomi di diventare madre come volevo io.

Papà in sala parto

Secondo una indagine Istat commissionata dal Ministero delle Pari Opportunità nel 2001, in Italia i futuri padri che entrano in sala parto sono sempre più numerosi.

L’indagine, afferma che, su un campione di 2 milioni e mezzo di neo-mamme, scelte tra le donne che hanno messo al mondo un bambino negli ultimi cinque anni, il 30,4 per cento delle donne ha partecipato a un corso di preparazione al parto, e quasi la metà lo ha fatto con il proprio partner; nel 60 per cento dei casi il padre era presente al momento della nascita, con una incidenza maggiore nel nord-ovest (61,2%) e minore al sud (28,6%).

I padri del nuovo millennio sembrano finalmente avviarsi verso l’acquisizione di un nuovo ruolo, non più rigido e distante, quasi istituzionale, ma coinvolto, emozionato, presente. La loro presenza, infatti, non riguarda solo il momento del parto, ma, nella maggior parte dei casi, continua nei momenti della vita di tutti i giorni del bimbo: le poppate, il cambio del pannolino, il bagnetto e il tempo dei giochi.

Luca, 36 anni, padre di Lorenzo, 1 anno, racconta la sua esperienza di padre che è entrato in sala parto al fianco della moglie, il giorno della nascita del figlio: “E’ un’esperienza unica e indimenticabile” dice Luca, mentre l’emozione gli illumina lo sguardo e diventa quasi palpabile. “Io sono stato il primo a prendere in braccio Lorenzo. Ero stravolto, spaventato ma l’emozione che ho provato in quel momento è irripetibile e indelebile nella mia mente”.

I due giovani genitori sostengono che l’esperienza li ha uniti ancora di più come coppia, sebbene non avessero seguito alcun corso di preparazione al parto, dal momento che la struttura ospedaliera in cui è nato Lorenzo, non forniva questo servizio.

Lungo i rami dell’albero genealogico di Luca e Lorenzo, si dipana un’evoluzione che non è solo individuale, ma che abbraccia in modo più ampio il cambiamento dell’intera società italiana.

Fernando 59 anni, padre di Luca, racconta che alla nascita del figlio, avvenuta in casa, con l’aiuto della cosiddetta levatrice, si ritrovò la casa invasa dalle matriarche della famiglia, che lo rinchiusero in una stanza adiacente a quella del parto, da cui sentì tutto senza vedere né partecipare attivamente: “Avrei voluto esserci”, dice,”Il fatto di aver solo sentito, è stato ancora più frustrante e scioccante. Alla fine mi hanno fatto uscire dalla stanza in cui mi avevano rinchiuso e mi hanno incaricato di disfarmi della placenta.”.

Questa nuova veste del papà italiano, è forse la chiave di lettura di un cambiamento più ampio nella società, e soprattutto nella famiglia; una famiglia più consapevole, in cui i ruoli non sono più inseriti in uno schema rigido, e il papà si può emozionare e può sedersi per terra a giocare col proprio bimbo, per tornare un po’ bambino anche lui.

Gravidanza e piccole Noie: Quando le gambe chiedono aiuto….

Gonfiori,venuzze,piccoli ciuffetti di capillari…Sono la conseguenza della pressione dell’utero sugli arti inferiori,che devono sopportare tutto il carico del “pancione”. Ecco come riconoscere e combattere i segni più evidenti.

Che cosa sono? Come si prevengono? Come si curano?

GONFIORI:
alterazioni della microcircolazione linfatica Facendo movimento,bevendo molto e utilizzando gel al rusco,centella e ippocastano. Con un massaggio chiamato linfodrenaggio e con calze a compressione graduata.

CAPILLARI:
dilatazione di vasellini che affiorano a grappolo in superficie. Con apposite creme flebotoniche e calze elastiche a compressione graduata. Per cancellarli bastano poche sedute di laser. Vanno bene il dye-laser,il KTP e quello a diodi.

VARICI:
segnalano lo sfiancamento delle vene superficiali. Col controllo del peso,calze elastiche e creme specifiche a base di eparinoidi. Con le iniezioni sclerosanti o il laser endovascolare. In alcuni casi con la terapia chirurgica.

E se la gravidanza vi ha lasciato sulle gambe lo sgradito ricordo dei “cordoncini”blu e capillari in bella vista,nessun problema. Oggi per rimediare alla dilatazione delle vene c’è un nuovo metodo indolore destinato a superare il la tradizionale terapia sclerosante:si chiama laser endovascolare e si esegue in ambulatorio,previa piccola dose di anestetico locale. Con questa tecnica le gambe tornano leggere e si eliminano i piccoli-grandi disturbi,quali crampi,formicolii,gonfiore alle caviglie e senso di affaticamento.

L’unico inconveniente è che la tecnica laser non viene ancora eseguita negli ospedali pubblici,ma solo in ambulatori e cliniche private. Il costo:circa 1.200 €.

Niente paura, è solo il mal di schiena!

Non è raro soffrire di mal di schiena durante la gravidanza ma, anche se è piuttosto forte, non ci si deve preoccupare. Gli ormoni, infatti, ammorbidiscono i muscoli lombari, che si affaticano con dei piegamenti o quando si solleva un peso nella maniera scorretta.

La pancia cresciuta negli ultimi mesi, per esempio, sottopone a un continuo sforzo la colonna vertebrale e si rischia di assumere una postura diversa da quella normale.

I muscoli dell’addome e della schiena si contraggono, provocando indolenzimento o vero e proprio dolore all’altezza delle reni. E’ opportuno, infatti, praticare della ginnastica per prevenire e alleviare questo disturbo e comunque non bisogna mai dimenticare delle semplici regole come alzarsi un pò alla volta, girandosi prima su un fianco, poi sollevandosi in ginocchio, sedendovi sui talloni con la schiena dritta. Bisogna usare sempre i muscoli della coscia e dei glutei per alzarsi in piedi, senza inarcuare la schiena.

Per le faccende domestiche, può essere utile ricordarsi di inginocchiarsi invece di piegarsi e più in generale di evitare uno sforzo eccessivo alla schiena. Se proprio non è possibile di fare a meno di sollevare un peso il modo corretto è piegare le ginocchia e accovacciarsi. Tenendo il peso vicino al corpo, sollevate l’oggetto lentamente con i muscoli delle gambe e delle cosce mantenendo sempre la schiena dritta.

Parto, papà in prima linea

Il 60% dei papà italiani assiste al parto del proprio figlio e nel Nord Italia la percentuale sale addirittura all’80%. E’ quanto emerge da un’indagine Istat. Il dato non può che essere un positivo riscontro della partecipazione dell’uomo alla vita del figlio, in passato occupazione quasi del tutto esclusiva della donna.

Certo se il futuro papà non se la sente di assistere ad un simile forte evento o se la futura mamma non dovesse essere d’accordo, è meglio non forzare le cose in quanto la decisione deve essere presa insieme dalla coppia.

Nel caso in cui entrambi i partner volessero vivere insieme anche il momento del travaglio e del parto, conviene che il futuro papà frequenti un corso di preparazione al parto insieme alla futura mamma, è bene che accompagni la propria donna alle visite ginecologiche di controllo e che conosca con lei l’ospedale e l’ostetrica. Insieme possono, poi, documentarsi attraverso la lettura di alcune riviste specializzate e, perché no, di qualche libro che possa sciogliere ogni minima perplessità.

Molti uomini temono di non sapere cosa fare nel vedere soffrire la propria donna ed è opportuno ricordarsi che si deve cercare di condividere l’esperienza e di essere attenti a tutto ciò di cui la donna ha bisogno, piuttosto che provare a darle istruzioni.

Proteggi le tue ossa

L’osteoporosi è una nemica silenziosa che distrugge lentamente le riserve di calcio dell’organismo. Le ossa fragili e il rischio di fratture, rappresentano le conseguenze di una simile malattia che indebolisce il tessuto osseo.

La causa non è una conseguenza inevitabile dell’età che avanza, le armi per difendersi non mancano: basta seguire una corretta alimentazione e uno stile di vita sano. Il calcio è indispensabile in tutte le fasi della vita, il fabbisogno varia in rapporto all’età ed a particolari periodi e fattori che condizionano la condizionano, per questi motivi, in alcuni periodi sono necessarie quote extra: per esempio durante la gravidanza e l’allattamento, in menopausa e nella terza età. Anche il piccolo in arrivo ha bisogno di calcio, ed è proprio l’organismo della mamma a provvedere.

Quindi per evitare di intaccare il proprio organismo, non dovrebbero mancare, sulla tavola, alimenti ricchi di calcio. In menopausa invece bisognerebbe assumere più calcio per contrastare la demineralizzazione. Infine nella terza età, vanno aumentate le dosi perché l’intestino fa più fatica ad assorbirlo. Per mantenere in salute lo scheletro, oltre al calcio, bisognerebbe garantirgli un giusto apporto di vitamina D ed una costante attività fisica.

La loro funzione:
Il movimento stimola l’osso a rinnovarsi e a rinforzarsi, la vitamina D è indispensabile per l’assorbimento del calcio. L’attività fisica deve essere progressiva e rapportata all’età: se si è giovani ci si può dedicare ad uno sport qualsiasi, al contrario la sedentarietà, ossia l’assenza di stimoli sull’ossatura determinerebbe un impoverimento della densità ossea. Non si è più giovani.

Orientarsi su un’attività fisica più dolce: stretching, andare in bicicletta ecc. Anche in questi casi sfruttare ogni occasione per muoversi: salire le scale, evitare l’autobus se i tragitti sono brevi.

Mamma e dieta gravidanza senza rischi: attenta ai chili di troppo

Se la futura mamma è un po’ in soprappeso, potrebbe incontrare qualche difficoltà in più ad affrontare la gravidanza.

Per questo motivo, è preferibile che chi ha già qualche chilo in più, controlli accuratamente la propria alimentazione sin dal primo trimestre. Solitamente, per arrivare al giorno del parto senza problemi, basterà seguire con scrupolo una dieta leggermente ipocalorica per tutto il periodo della gravidanza.

Qualora,nell’ultimo trimestre i chili di troppo fossero ancora numerosi e potessero esserci problemi per il bimbo e la mamma,il ginecologo potrebbe decidere se ridurre ancora la dieta. Calcolando l’indice di massa corporea (BMI) è possibile valutare le condizioni di forma prima della gravidanza. Per ottenere il valore basta dividere il proprio peso per il quadrato dell’altezza: esempio, se una donna pesa 65 kg ed è alta 1,65 cm,il suo indice di massa corporea è 23,8. Occorre poi confrontare il valore ottenuto con i parametri fissati dalla Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

Se il BMI ottenuto è compreso tra 18,5 e 24,9 si è nella norma; il limite inferiore indica una persona magra,mentre quello superiore indica una persona pienotta. Se il valore è compreso tra 25 e 29,9 è segno di soprappeso, mentre se è superiore a 30 si è in condizioni di obesità.

Perché bisogna controllarsi di più in gravidanza?

“Il pancione impone alla futura mamma un superlavoro e il suo organismo, già affaticato dai chili in più, può risentirne. Le donne in sovrappeso gravide soffrono di mal di schiena e si stancano molto più facilmente. Inoltre l’eccesso di peso provoca la comparsa di problemi legati ad una difficile circolazione del sangue”.

Nei primi mesi di attesa, la futura mamma in sovrappeso rischia di più di ammalarsi di diabete gestazionale e di pressione alta. I chili in più possono causare, nell’ultimo trimestre, la gestosi, una malattia che può provocare un parto prematuro. Chi inizia la gravidanza in sovrappeso, nei nove mesi, dovrebbe prendere al massimo 3 o 4 chili, perché l’organismo è dotato di una scorta di chili che gli servono per lo sviluppo del feto, dell’utero e che servono al bimbo per formarsi.

Se invece non ci sono problemi di linea, i chili consentiti sarebbero circa 8 o 9; una donna in sottopeso, invece, dovrebbe aumentare di 10 o 12 chili. Nel primo trimestre l’ago della bilancia non si dovrebbe spostare, tuttavia capita che a causa della ritenzione liquida la mamma prenda un chiletto: non c’è da preoccuparsi perché è dovuto alle variazioni di ormoni.

La futura mamma in sovrappeso, quindi, potrà ingrassare solo dopo il quarto mese; cosa migliore sarebbe riuscire a non aumentare più di un chilo e mezzo nel secondo trimestre e non più di 2 o 3 chili nel terzo,cioè quando il bimbo cresce di più.

N.B. PESATEVI UNA VOLTA ALLA SETTIMANA,MEGLIO SE ALLA STESSA ORA.

Di nuovo in forma….dopo la gravidanza

Smaltire i chili accumulati durante la gravidanza è il sogno di tutte le donne, ma non basta solo rinunciare o limitare i dolci: l’unico vero modo per perdere peso è fare moto,muoversi tanto.

Basta poco e non serve necessariamente andare in palestra: occorrono impegno e costanza. Per dimagrire e mantenere il peso forma è indispensabile,oltre a contenersi a tavola,adottare uno stile di vita attivo,che preveda cioè anche il movimento fisico.

Si è visto,infatti,che il sovrappeso è legato,più che all’eccessiva assunzione di cibo, ad una vita sedentaria;in pratica si bruciano poche calorie se l’organismo è quasi sempre a riposo. Solo il movimento fisico permette di bruciare il grasso accumulato in eccesso. Per non ingrassare e tonificare i muscoli è sufficiente bruciare,ogni giorno,circa 120-150 calorie facendo attività fisica.

In sostanza,bisognerebbe,ogni giorno,programmare mezz’ora di esercizi di media intensità,quali per esempio,dieci minuti di cyclette,più un quarto d’ora di camminata veloce a piedi,più cinque minuti di scale a piedi.

Si tratta davvero di uno sforzo minimo,ma occorre abituarsi a considerare il movimento quotidiano come attività di routine. Chi vuole, invece, perdere qualche chilo,deve cercare di aumentare l’attività fisica, programmando un’ora al giorno di moto,oppure aggiungendo, alla mezz’ora quotidiana,da tre a sei ore alla settimana di ginnastica. In questo modo si possono perdere circa 300 calorie al giorno, e se abbinate ad una dieta ipocalorica,si può dimagrire perdendo quasi un chilo al mese.

ATTIVITA’ ENERGIA CONSUMATA
Salire di buon passo le scale 320 calorie
Pedalare sulla cyclette 170 calorie
Pulire i vetri 101,5 calorie
Fare shopping in bicicletta 90 calorie
Camminare a passo svelto Fare esercizi per gli addominali Strofinare i pavimenti 87 calorie
Passeggiare guardando le vetrine Spolverare 72,5 calorie
Cucinare 58 calorie
Fare stretching Lavare i piatti Lavorare sedute alzandosi più volte 46,4 calorie
Stirare i panni 40,6 calorie
Stare al computer 37,7 calorie

(i valori si riferiscono a 30 minuti di esercizio).

Attenzione: evitate di sostituire l’attività fisica con una dieta drastica:si rischia di ingrassare facilmente non appena si termina la dieta;. cercate di non abbondare con l’alimentazione con la scusa del moto,perché si rischia di non perdere chili o,persino,di prenderli; occorre dedicarsi con costanza ad un’attività e non saltuariamente:è meglio muoversi per quindici minuti al giorno che per un’ora due volte a settimana.

Fertilità: si sposta l’orologio biologico

Una ricerca pubblicata sulla rivista Journal of Human Reproduction ha dato dei risultati inaspettati sull’età fertile della donna.

Su un campione di 782 coppie italiane, che non usavano la pillola come contraccettivo, dividendo le volontarie in tre gruppi per fasce d’età, è emerso che le donne tra i 19 e i 26 anni avevano una probabilità di rimanere incinte del 50 per cento, per ogni ciclo mensile.

La percentuale calava al 40 per cento nella fascia tra i 27 e i 34 anni, per scendere al 30 per cento per le donne che superavano i 35 anni. Gli scienziati che hanno condotto la ricerca hanno concluso che il culmine della fertilità femminile sembra ormai attestarsi intorno ai 27 anni e non più, come pensato fino ad oggi, prima dei 35.

Questo certo non significa che una donna dopo una certa età, ritenuta favorevole per il grado di fertilità, non possa avere una gravidanza. Ma se è vero che per le donne l’orologio biologico sposta indietro le sue lancette, lo stesso sembra verificarsi anche per gli uomini. Da sfatare il mito dell’uomo vigoroso oltre i 50 anni: la fertilità maschile, infatti, tende a calare notevolmente già dopo i 35.

Aiuta a regolare l’intestino

Durante i nove mesi un disturbo molto diffuso è la stitichezza, l’organismo subisce delle modificazioni che coinvolgono anche l’intestino, rallentandone l’attività.

La placenta aumenta la produzione dell’ormone progesterone che esercita un’azione diretta sulle pareti dell’intestino, questa sostanza favorisce l’impianto dell’uovo nell’utero per un buon andamento della gravidanza, ma agisce sull’intestino rallentando la sua attività, le contrazioni della muscolatura intestinali diventano meno efficaci e di conseguenza il cibo nel tubo digerente subisce un rallentamento che provoca la stitichezza.

Oltre l’ormone progesterone, nel secondo trimestre si aggiunge l’ingrossamento dell’utero, dovuto allo sviluppo del feto.

L’utero ingrossato comprime gli organi vicini, preme sulla vescica provocando frequentemente lo stimolo di urinare, mentre la pressione sul retto non lo fa contrarre nel modo corretto e a spingere le feci verso l’esterno per espellerle.

L’intestino pigro
Abbiamo stabilito che l’aumento del tasso di progesterone e la pressione esercitata dall’utero sul retto, determinano la stipsi, disturbo che colpisce quasi la metà delle donne in attesa.

Ad accentuare questo problema c’è a volte l’assunzione di farmaci a base di ferro prescritti per combattere l’anemia, il ferro ha la caratteristica di svolgere un’attività astringente sull’intestino.

Quando la stitichezza si prolunga e l’evacuazione avviene con fatica, possono comparire le emorroidi, dilatazione delle vene del retto e dell’ano, un disturbo che provoca dolore e a volte anche piccole perdite di sangue. Per prevenire le emorroidi bisogna curare la stitichezza, evitare i cibi piccanti che irritano le mucose dell’intestino, usare creme, pomate e unguenti decongestionanti da applicare sulle zone.

I medici parlano di stitichezza quando il ritmo di evacuazione non supera le due volte a settimana, ma cosa fare per prevenire e combattere questo disturbo?

  • Si deve aumentare il consumo di liquidi. Bere almeno due litri di acqua al giorno, aiuta a rendere più morbide le feci facilitandone l’eliminazione.
  • La dieta deve contenere molte fibre e crusca. Queste assorbono acqua, il volume delle feci aumenta e rendono più veloce il passaggio del cibo nel tubo digerente. Consumate molta frutta, verdura, minestroni e in particolare kiwi. La crusca può essere consumata in compresse o in bustine da sciogliere in bevande, la colazione a base di crusca favorisce l’attività intestinale.
  • Fare attività fisica. Per stimolare la mobilità dell’intestino, almeno mezz’ora al giorno, si può praticare nuoto, ginnastica dolce o passeggiare.

I farmaci consentiti

Durante la gravidanza è molto pericoloso assumere farmaci, alcuni sono da evitare, altri non sono pericolosi, ma sempre da assumere sotto stretto controllo medico.

Per la stitichezza
Durante la gravidanza si può soffrire di stitichezza, anche se non avete mai avuto problemi prima. Si può iniziare a curarla con una dieta ricca di verdure e fibre, bere molta acqua per rendere le feci più morbide e facilitare l’evacuazione. Se non bastasse la dieta, vi potrete aiutare con clismi e clisteri, da utilizzare ogni tre o quattro giorni.

Solo il ginecologo vi può prescrivere dei lassativi a base di levulosio o di lattulosio e tutti quelli contenenti fibre. Assolutamente da evitare le sostanze come cascara, senna e olio di ricino che, stimolano la muscolatura liscia dell’intestino e anche quella dell’utero, provocando contrazioni.

Acne e psoriasi
Per chi soffre di acne o di psoriasi deve evitare i farmaci a base di isotretinoina, questa sostanza può provocare dei danni al feto, infatti dopo aver fatto una cura si chiedono almeno sei mesi di trattamento anticoncezionale. Potrete stare tranquille per i prodotti a base di creme per le prime settimane, comunque è sempre consigliato consultare il ginecologo e cercare di evitarne l’uso dopo la dodicesima settimana di gestazione.

Insonnia, ansia e depressione
La futura mamma che soffre di questi disturbi si deve rivolgere al proprio ginecologo che può prescrivere una cura di ansiolitici e, nei casi più seri, di psicofarmaci. Il rischio legato alla gravidanza è abbastanza scarso, il problema sorge in caso di dipendenza di questi farmaci, e comunque sono da evitare durante l’allattamento, perché giungono al bambino attraverso il latte e possono provocare dipendenza. È consigliato usare questi medicinali con prudenza e comunque sempre sotto stretto controllo medico.

Tosse, asma e catarro
Se la futura mamma ha una tosse secca e persistente è bene che prenda degli anti-irritativi sotto stretto controllo medico, mentre possono essere prescritti tranquillamente i farmaci anti-asma e i broncodilatatori. In caso di catarro si possono prescrivere dei farmaci fluidificanti, per lo più contenenti acqua, infatti si può trovare sollievo anche bevendo molta acqua.

Gengive rosse e mal di denti
Le gengive durante la gravidanza diventano più sensibili e si infiammano facilmente, a causa dell’azione degli ormoni, dell’aumento del progesterone e degli estrogeni. Per prevenire questi disturbi è importante curare l’igiene della bocca. Per l’otturazione di un dente se prevista l’anestesia è bene rinviare dopo il terzo mese di gestazione, mentre per interventi più impegnativi rimandare direttamente dopo il parto. In caso di nevralgie si può ricorrere dopo aver consultato il medico, agli antidolorifici.

Nausea
Nelle prime settimane di gravidanza è un disturbo frequente, spesso accompagnata da vomito, per alleviare il fastidio si possono fare degli spuntini durante la giornata con cibi secchi e salati. Se il disturbo continua il medico può prescrivere dei farmaci antistaminici, che non comportano alcun rischio.

L’importanza dell’acido folico durante la gravidanza

L’acido folico è una vitamina essenziale per la salute di mamma e bebè; occorre quindi prestare attenzione, sin da subito, alla dieta di tutti i giorni e, se c’è ne bisogno, utilizzare i preparati specifici.

A cosa serve
L’acido folico o vitamina B9 è essenziale per lo sviluppo del nucleo delle cellule di tutti i tessuti. Influisce, sulla formazione del tessuto del sistema nervoso centrale, l’apparato che coordina le attività dell’organismo. Aiuta inoltre ad assorbire il ferro e a produrre i globuli rossi del sangue.

Diversi studi hanno dimostrato che una carenza di acido folico può provocare nel feto dei problemi al tubo neurale, cioè la parte che si formano la spina dorsale, il midollo spinale e tutto il sistema nervoso, causando una malformazione dell’apparato nervoso.

Altre ricerche hanno evidenziato una correlazione tra la mancanza di questa vitamina e altri problemi della gravidanza, come gli aborti ripetuti, il distacco della placenta, la comparsa della gestosi.

L’aiuto degli integratori
Il fabbisogno giornaliero di acido folico della donna è di circa 200 microgrammi, ma in gravidanza può arrivare a 400 – 700 microgrammi. Per questo circa il 60% delle donne incinte soffre di una lieve carenza di acido folico. Le normali riserve dell’organismo, spesso, sono piuttosto ridotte, e quindi ne compare una mancanza già nei primi mesi dell’attesa. È bene, iniziare a servirsi degli integratori appena si programma una gravidanza, dopo aver consultato il medico.

I cibi da preferire
L’acido folico, sotto forma di folati, è contenuto principalmente negli alimenti di origine vegetale. Il lievito di birra è uno degli alimenti più ricchi in assoluto di questa vitamina. Tra i cibi di origine animale, invece, sono il fegato, le uova, mentre latte e pesce ne sono privi. Da diversi anni si trovano in commercio molti prodotti arricchiti di vitamine, tra cui l’acido folico; in genere, si tratta dei fiocchi di cereali, dei succhi di frutta e di alcuni tipi di latte. Questi alimenti non presentano controindicazioni in gravidanza.

Tabella dei valori
I valori relativi all’acido folico sono espressi in microgrammi e riferiti a 100 grammi di prodotto

CEREALI
RISO BRILLATO 30 CRUSCA DI FRUMENTO 400
FARINA DI FRUMENTO INTEGRALE 35 PANE INTEGRALE DI FRUMENTO 60
FIOCCHI D’AVENA 25 MAIS DOLCE 45
ORZO INTEGRALE 65 FARINA DI SOIA 190
LEGUMI
ceci secchi 200 lenticchie di soia secche 230
piselli secchi 60
VERDURA
asparagi 85 barbabietola 95
broccoli 35 cavolfiore 55
coste 30 fagiolini verdi 45
lattuga 35 melanzane 30
pomodori 40 radicchio verde 50
spinaci 80 verza 90
CAavolini 80 zucca 35
FRUTTA
aranca 25 avocado 30
cocco 30 mandorle 45
mango 35 melone 30
nocciole 70 noci 75
PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE
coscia di pollo 30 fegato di manzo 220
fegato di pollo 380 rognone di manzo 50
fegato di vitello 240 uova 65

Nove mesi di riposo

Arriva all’improvviso, quando meno ce l’aspettiamo, prima è una sensazione vaga di torpore soffuso, poi una decisa voglia di stendersi e riposare. Il sonno infatti è un segnale tipico della gravidanza in atto, il sintomo classico che spesso rivela alla donna l’attesa, prima ancora che un test positivo la confermi.

D’altronde il sonno, la spossatezza, il desiderio di staccare la spina dai ritmi di sempre e cominciare a vivere secondo un tempo diverso, dettato dalle nuove necessità del proprio corpo, sono elementi connaturati alla gravidanza. Questo è il periodo dell’attesa e nella donna scatta un meccanismo biologico diverso, come se il corpo rivedessa la lista delle priorità e disponesse a funzionare con una sorta di risparmio di energia, per convogliare ogni sforzo sulla crescita e sullo sviluppo del bambino.

Nel primo mesa la mamma vive una vera e propria tempesta ormonale che predispone l’organismo al super lavoro della gravidanza. Fin dai primi momenti infatti l’attività metabolica dell’organismo si moltiplica, aumenta la produzione delle cellule, cambia la frequenza cardiaca, il cuore deve aumentare la sua potenza, far fronte alla maggiore circolazione sanguigna, i polmoni devono produrre più ossigeno.

Questo comporta un notevole sforzo che causa stanchezza. ll cambiamento ormonale non causa cambiamenti solo nell’organismo, ma influisce anche sull’umore e sul comportamento che inducono la donna ad appartarsi per prendere tempo e proteggersi. Questo per predisporsi a far posto al bambino dentro di sè, ad accettarlo non solo fisicamente, ma anche psicologicamente. Ecco dunque l’utilità del sonno che l’aiuta a recuperare ed economizzare energie.

Il sonno nella gravidanza è pressoché impossibile resistere, è inutile cercare di combattere questa stanchezza, più si tenta di reagire, più aumenta. Insomma dormire di più in gravidanza è fisiologico.

Con il progredire della gravidanza poi non solo l’intensità del sonno varia ma cominciano a cambiare anche i tempi. Dal sesto/settimo mese capita spesso che la mamma si svegli di notte, per riprendere sonno poco dopo, non si tratta di insonnia, è un modo della natura per prepararla all’allattamento.

L’alternanza sonno/veglia della donna nell’ultimo trimestre tende a diventare sempre più simile a quella di un neonato, è stato osservato infatti che nell’ultimo periodo della gravidanza le donne si svegliano negli stessi orari in cui poi il loro bambino mangerà.

Fino al sesto mese infatti la donna è concentrata sul bambino, proietta attraverso il sonno ansie e paure, quasi a esorcizzarle, mentre nell’ultimo periodo il tema ricorrente diventa il parto. A poche settimane dal parto il sonno può essere disturbato anche dall’aumento di volume dell’utero che preme sulla vescica e diaframma, costringe a frequenti corse in bagno e disturba la respirazione, spesso tuttavia basta cambiare posizione, abituarsi a coricarsi su un fiaco, per riuscire a riposare.

Il calendario della gravidanza

Mese
Come si cambia
Possibili disturbi
Appuntamenti
Assenza di mestruazioni. Seno gonfio. Nausea.
Mal di pancia.
Test di gravidanza.
Seno turgido.
Perdite.
Stimolo a fare la pipì.
utero ingrossato.
Stanchezza.
Umore variabile.
Nausea.
Alterazione del gusto.
Visita dal ginecologo.
Pap-test.
Analisi del sangue e delle urine.
Seno più sensibile.
Utero ingrossato.
Svenimenti.
Sonnolenza.
Perdite vaginali bianche.
Visita gal ginecologo.
Ecografia.
Prelievo dei villi coriali.
Pressione dell’utero sul pube. Stimolo a fare la pipì. Stitichezza. Visita ginecologica.
Analisi del sangue e delle urine.
Tri-test. Amniocentesi.
Macchie su viso e corpo.
Muscoli rilassati. Capezzoli più scuri.
Molta fame. Emorroidi. Pelle secca. Contrazioni non dolorose. Visita ginecologica. Prelievo del sangue fetale. Ecografia.
Perdite di liquidi dal seno. Gengive irritate. Perdite vaginali bianche. Anemia. Visita ginecologica. Analisi del sangue e delle urine.
Aumento notevole di peso. Colorito più roseo. Vene del seno evidenti. Bruciori di stomaco. Sudori. Gonfiori.
Prurito al ventre.    Sangue dal naso.
Visita ginecologica. Analisi delle urine (da ora ogni 15 giorni).
Ombellico piatto. Linea alba tra l’ombelico e il pube più scura. Senso di fatica. Dolore al torace. Mal di schiena. Visita ginecologica. Analisi delle urine. Ecografia. Flussimetria.
Pelle dell’addome molto tesa. Aumento di peso. Dolori al pube. Affanno. Digestione cattiva. Stimolo a fare pipì. Insonnia. Visita ginecologica. Analisi delle urine. Ecografia.
verso
il
parto
Tensione dell’addome. Collo dell’utero morbido ed elastico. Pesantezza al basso ventre. Senso di stanchezza. Crampi. Visita ginecologica. Monitoraggio del battito del feto.

Se nella mamma compare un soffio al cuore

Negli ultimi mesi di gravidanza è possibile che la mamma ne soffra. Si tratta quasi sempre di un effetto passeggero causato dalle mutazioni che succedono nella circolazione sanguigna, per poter crescere il bambino nel pancione.

Il soffio al cuore è un rumore particolare che il medico percepisce durante la visita con lo stetoscopio. Questo rumore è provocato da un passaggio non perfetto del sangue all’interno e dei grossi vasi che da esso hanno origine. Il soffio al cuore è dunque una turbolenza del flusso di scorrimento del sangue, che deriva da un aumento della velocità con cui il sangue stesso attraversa il cuore.

Il soffio si distingue in tre tipi: sistolico, diastolico o continuo.

Nel primo caso si manifesta quando il cuore è in fase di contrazione; nel secondo caso si avverte nella fase di riposo; è chiamato continuo quando si produce dopo ogni battito. Ogni tipo di soffio può essere provocato da cause diverse.

Se compare il soffio al cuore la futura mamma non deve preoccuparsi, si tratta di un soffio fisiologico, cioè normale, che non nuoce e non fa male. Infatti non richiede alcuna cura, i farmaci non servono nemmeno per tenere sottocontrollo gli altri sintomi, come la pressione bassa, la tachicardia, la dispnea, l’edema. È utile invece adottare alcune regole di comportamento per facilitare il lavoro del cuore, ridurre disagi come i capogiri o la mancanza di fiato e per favorire il ritorno venoso.

È bene, per esempio non soggiornare in ambienti surriscaldati o esporsi al sole nelle ore più calde, in modo da evitare un maggior afflusso di sangue agli organi e nei tessuti. Inoltre per aiutare il ritorno del sangue venoso verso il cuore si possono adottare diversi accorgimenti.

La futura mamma può fare brevi passeggiate tutti i giorni, appoggiare i piedi su uno sgabello quando sta seduta e sollevare con il cuscino il materasso dalla parte dei piedi quando è a letto. Anche le calze a compressione graduata possono dare sollievo alla sensazione di affaticamento delle gambe.

Evitare, infine, i movimenti bruschi che possono provocare vertigini e ridurre l’uso di sale: favorisce il ristagno dei liquidi nei tessuti e quindi la comparsa di gonfiori.

Il soffio fisiologico è in grado di scoprirlo anche il ginecologo, si ritiene che possa derivare da alterazione dell’attività della tiroide, può prescrivere degli esami per valutare la funzionalità di questa ghiandola. In caso di dubbi può consigliare una visita dal cardiologo; lo specialista potrà richiedere un ecocardiogramma, esame che consente di rilevare gran parte dei problemi del cuore.

Non vi è comunque alcun rischio nel portare avanti la gravidanza In presenza di un problema cardiaco la gestante sarà seguita sia dal ginecologo che dal cardiologo durante i nove mesi.

La nausea può dipendere da un batterio

Pur essendo uno dei fastidi più comuni, non si è ancora riusciti a spiegare come e perché in gravidanza compaia la nausea. Può presentarsi nei primi mesi, ritornare negli ultimi tempi o accompagnare tutta la gestazione; viene più spesso al mattino, ma anche in altri momenti della giornata e, soprattutto, può essere leggera o molto forte, tanto da ostacolare la corretta nutrizione della futura mamma.

Sono stati svolti parecchi studi per verificare le varie ipotesi. Alcune di queste collegano la nausea a uno stato di profonda ansia della donna, altre a un’alimentazione sbilanciata prima della gravidanza o a un meccanismo di protezione del feto o, ancora, alla presenza dell’Helicobacter pylori, il batterio ritenuto la causa principale dei disturbi gastrointestinali. Sino a oggi, tuttavia, l’unico dato certo è che la nausea è dovuta a una concomitanza di più fattori.

La nausea in gravidanza è sicuramente collegata ai cambiamenti ormonali tipici di quetso periodo, che hanno la funzione di modificare il corpo della gestante per creare le condizioni più adatte allo sviluppo del feto. In particolare, la comparsa del disturbo è influenzata dall’aumento dei livelli di HGG, un ormone prodotto in grandi quantità dalla cellula fecondata non appena si annida nell’utero. Questa sostanza, avendo un’azione simile a quella degli ormoni della tiroide, ha un’influenza anche sull’apparato digerente, poiché modifica l’attività e la motilità dello stomaco e dell’intestino.

I valori di HGG nel sangue materno aumentano sino alla 11° – 14° settimana, poi restano stabili fino al termine della gestazione. Questo ormone, quindi, oltre a influire sull’attività di stomaco e intestino, è presente in abbondanza all’inizio dell’attesa, proprio quando gli episodi di nausea sono più frequenti.

Secondo alcuni medici la nausea sarebbe un meccanismo di protezione nei confronti del feto. Questa teoria e supportata da diversi studi americani che hanno ricercato un legame tra gli alimenti che più favoriscono la nausea nelle donne in attesa e i loro potenziali effetti sul feto.

Si è visto che nausea e vomito inducono la futura mamma a non ingerire sostanze che potrebbero risultare dannose per il feto come, per esempio, il fumo e gli alcolici, sostanze che, se bevute in grande quantità, possono creare problemi al bimbo.

Gli studi hanno evidenziato, poi, che molte gestanti consumano meno alimenti di origine animale perché provocano nausea: si tratta di cibi potenzialmente rischiosi, poiché possono contenere parassiti o tossine dannosi al feto.

La medicina giusta al momento giusto

SI
NO
NAUSEA E VOMITO
  • mangiare cibi solidi al mattino e, durante il giorno, in piccole quantità ogni 2 o 3 ore.
  • contro il vomito
Qualunque uso indiscriminato e continuativo può essere dannoso sia alla madre che al feto.
INFLUENZA BRONCHITE RAFFREDDORE
  • aspirina, con moderazione
  • novalgina, polagin (se la febbre è molto alta)
TETRACICLINE come Vibramicina e Ambramicina possono provocare malformazioni al feto.
CISTITE, INFEZIONI ALLE VIE URINARIE
  • antibiotici, a base di Ampicillina
  • cefalosporine, per chi è allergico, tutto solo se strettamente necessario
SULFAMICIDI, specialmente dopo il 5° – 6° mese.
MAL DI STOMACO, CATTIVA DIGESTIONE
  • dieta adeguata, riposo e tranquillità
  • estratti pancreatici
  • antispastici
INIEZIONI di Baralgina, VALPINAX, VALTRAX, in generale è nocivo l’abuso di epatoprotettori e di TRANQUILLANTI associati ad ANTISPASTICI.
ANEMIA
  • ferro
  • acido folico
  • vitamina B6
ENDOVENE: qualunque farmaco raggiunge un’alta concentrazione nel sangue e passa in quello del bambino.
MAL DI TESTA ANSIA
INSONNIA E DEPRESSIONE
  • benzodiazepine, come Noan, Ausidin, Tavor, sempre con moderazione.
BARBITURICI, OPTALIDON in ogni caso l’uso abituale di analgesici è sempre molto dannoso.
VAGINITE INFEZIONI GENITALI
  • per Trichomonas: Metronidazolo
  • per Candida albicans; Nistatina
  • per Neisseria gonorreae: Ampicillina, Amoxicillina
NISTATINA abbinata a TETRACICLINE come Vibramicina e Ambramicina creme e lavande con antibiotici o cortisonici.
VENE VARICOSE Poichè non esistono farmaci specifici:

  • calze elastiche
  • ginnastica
  • a letto, tenere le gambe sollevate
ANTICOAGULANTI per via orale.

Disturbi minori in gravidanza

NAUSEA E MAL DI TESTA
Non è ancora nota la causa di questi disturbi che tuttavia pare debbano essere imputati a una rallentata attività e motilità gastrica; per molte donne può, inoltre, essere gravoso sbrigare le normali faccende domestiche che durante la gravidanza “pesano” di più. Il trattamento consiste nel riposo, dieta leggera e carboidrati al mattino (biscotti o meglio fette biscottate e lattea), ed eventualmente, nell’assunzione di farmaci tra cui gli antistaminici che hanno effetti sedativi e antiemetici contro il vomito) e analgesici che non siano dannosi.
MALESSERE
La stanchezza, la sonnolenza, gli svenimenti e il frequente stato d’ansia costituiscono i disturbi più accentuati durante il primo periodo della gravidanza: la loro causa non è ben determinata poiché tali disturbi variano notevolmente da una paziente all’altra. Non esiste una vera e propria terapia per questi disturbi poiché hanno uno sfondo spesso di carattere emotivo; solo l’insonnia può essere curata con blandi sonniferi.
STITICHEZZA
La costipazione (stitichezza) si manifesta soprattutto negli ultimi mesi di gravidanza ma alcune donne talvolta accusano questo disturbo fin dai primi mesi. Le cause alla base della stitichezza sono fondamentalmente due: l’effetto degli estrogeni (ormoni) sulla muscolatura liscia, cioè quella dell’addome, e, in un secondo tempo, l’struzione causata dalla testa del bambino. Il primo rimedio consiste nell’adottare una dieta adeguata, ma se l’intestino non viene liberato per due o tre giorni di seguito si può ricorrere a dei blandi lassativi o a delle perettine alla glicerina e alla malva, facilmente reperibili in commercio.
BRUCIORE DI STOMACO
La pirosi, questo è il nome scientifico del bruciore di stomaco, è causata da un reflusso nell’esofago di acido gastrico. Inoltre, con l’avanzare della gravidanza, l’utero si ingrossa progressivamente e opera una notevole compressione sullo stomaco che talvolta può spingersi fino al diaframma, causando così bruciore o mal di stomaco. Un rimedio efficace può essere quello, oltre naturalmente all’osservanza di una dieta leggera, di agevolare il compito dei succhi gastrici con preparati a base di bicarbonato. In stadi più avanzati della gravidanza può invece giovare dormire distese su un fianco ed assumere preparati alcalini, specie se contengono blandi anestetici che agiscono sulla mucosa dello stomaco.
PRESSIONE NELLA PELVI
Man mano che il bambino cresce, la pressione esercitata dall’utero sulla pelvi si fa sempre più fastidiosa; tale pressione, infatti, impedisce gradualmente il ritorno venoso e come conseguenza si possono formare emorroidi, vene varicose delle gambe e talvolta della vulva e della parete addominale. Il trattametno per questa serie di disturbi varia naturalmente per ognuno di essi: per le emorroidi sono indicate delle supposte antinfiammatorie, anche perché raramente si arriva a un grado di gravità tale da dover richiedere l’intervento chirurgco. Per le vene varicose delle gambe è invece consigliato l’uso delle calze elastiche, appositamente studiate per la gravidanza.

Come mantenere un bel seno

Per prevenire i cedimenti e i rilassamenti della cute che possono verificarsi più facilmente nel periodo di mutamento della gravidanza, occorre dedicare attenzioni particolari al décolleté fin dall’inizio della gestazione.

Si comincia dai primi mesi
Sin dai primi mesi la ghiandola mammaria inizia a modificarsi in vista dell’allattamento. I cambiamenti sono determinati dagli ormoni, i dotti galattofori (i canaletti dove passerà il latte) aumentano di numero e di volume. Il seno già all’inizio della gravidanza assumerà un aspetto più turgido e pieno, diventando anche molto più sensibile.

Dopo
La ghiandola mammaria raggiunge il suo massimo sviluppo durante l’allattamento, è un momento molto delicato durante il quale non bisogna mai dimenticarsi di curare e proteggere il seno, a partire dall’igiene quotidiana. Occorre in particolare pulire i capezzoli, che diventa più scuro e più grande, e la zona dell’areola mammaria, che raddoppia le sue dimensioni.

Terminato l’allattamento il seno può apparire afflosciato e cadente, perché svuotato; è possibile attenuare questo fenomeno intensificando gli esercizi di ginnastica e controllando che il reggiseno sia della taglia giusta rispetto all’ennesimo cambiamento di volume.

Cambiare il reggiseno
Dal secondo trimestre di gestazione il cambiamento diventa molto evidente fino a richiedere un cambiamento di taglia del reggiseno; il reggiseno ideale per la futura mamma deve sostenere senza comprimere, aiutando la pelle e i muscoli a sopportare il peso sempre più marcato, ed evitando di irritare il seno costringendolo in posizioni scomode e innaturali. Il modello in fibre naturali lascia traspirare la pelle, e privo di cuciture che potrebbero dare luogo a infiammazioni.Dovrebbe essere poi dotato di spalline larghe e di una fascia dorsale abbastanza alta per sorreggere meglio il seno.

Utilizzare prodotti specifici
Per aiutare il seno a rimanere tonico è importante avere la costanza di applicare tutti i giorni un prodotto rassodante ed elasticizzante specifico. Occorre scegliere prodotti che utilizzano sostanze naturali e testate ed evitare la zona del capezzolo. I prodotti vanno applicati con un leggero massaggio circolare, da eseguire per qualche minuto in senso orario e antiorario, prima con la punta delle dita e poi con il palmo aperto.

Fare ginnastica per i pettorali
La ginnastica è indicata per sollevare un décolleté un po’ cadente. Gli esercizi specifici se eseguiti con costanza possono rinforzare il muscolo pettorali e le spalle, facendo apparire il seno più sostenuto.

Esercizi:

  1. con due bottiglie da un litro e mezzo ciascuna, sedute o in piedi si impugna una bottiglia per mano e si alzano e si abbassano le braccia tese fino all’altezza delle spalle per venti volte, senza muovere o alzare le spalle.
  2. con una pallina da tennis, si stringe con forza per un minuto la pallina tra le mani, tenendola all’altezza del petto con i gomiti in fuori, poi si allenta la presa per mezzo minuto e si ripete per tre volte.

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